Fisco: l’acconto di giugno e la stima dei ricavi 2020

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-03

Il decreto prevede che si pagherà l’acconto sulla base delle previsioni dei ricavi di quest’anno e, nel caso di errori, non saranno comminate multe, dunque con uno “sconto” rispetto alla prassi normale

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L’acconto di giugno del fisco si verserà in base alla stima dei ricavi del 2020. La norma si troverà nel decreto economico per l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 che il governo sta per varare, spiega oggi Repubblica in un articolo a firma di Roberto Petrini:

Come è noto tra maggio e luglio imprese e partite Iva sono tenute a pagare l’acconto sulle tasse del 2020. Questo acconto si paga in percentuale, in base ai ricavi dell’anno precedente: naturalmente con la paralisi dell’economia quest’anno i valori sarebbero eccessivamente alti, così il decreto prevede che si pagherà l’acconto sulla base delle previsioni dei ricavi di quest’anno e, nel caso di errori, non saranno comminate multe, dunque con uno “sconto” rispetto alla prassi normale. Prevista anche la proroga di un mese per i normali versamenti Iva, ritenute Irpef e contributi Inps per le imprese che il precedente provvedimento aveva fissato al 31 maggio.

mappa misure sostegno professionisti coronavirus
La mappa delle misure di sostegno a professionisti e partite IVA (Il Sole 24 Ore, 30 marzo 2020)

Quanto all’emergenza lavoro la cassa integrazione ordinaria, che è stata già rifinanziata per nove settimane a partire dal febbraio scorso, ha bisogno di nuove risorse. Il piano è quello di un nuovo finanziamento “mobile” per altre 9 settimane che dovrebbe coprire il periodo da maggio-giugno fino ad ai primi di agosto.

In tutto saranno necessari 12 miliardi che copriranno le esigenze di 9 milioni di lavoratori. Stesso spartito per la cassa integrazione in deroga, cioè la cassa integrazione che copre tutti i settori, anche quelli dei servizi e della logistica, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati. Sempre nel mondo del lavoro il secondo strumento riguarda le partite Iva, i lavoratori autonomi fino a 50 mila euro di reddito. In questo caso la proroga varrà per il bimestre aprile-maggio e vedrà, con tutta probabilità, un incremento dell’assegno da 600 a 800 euro. Sostanzialmente la spesa per sostenere i redditi degli autonomi sarà di 9 miliardi per i due mesi previsti e riguarderà 5,6 milioni di lavoratori.

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