Chi e il figlio di Matteo Renzi beccato in flagranza di reato di jogging

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-25

Nelle more della caccia al runner che si è sviluppata in questi giorni di emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 dobbiamo registrare, dopo il Giornale e la presunta foto di Rocco Casalino, il servizio che Chi di Alfonso Signorini ha dedicato a Francesco Renzi, figlio maggiore di Matteo Renzi. Che è completamente sbagliato

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Nelle more della caccia al runner che si è sviluppata in questi giorni di emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 dobbiamo registrare, dopo il Giornale e la presunta foto di Rocco Casalino, il servizio che Chi di Alfonso Signorini ha dedicato a Francesco Renzi, figlio maggiore di Matteo Renzi. “Che cosa ci fa in giro a fare jogging il figlio dell’ex premier quando il diktat per tutti è #restiamoacasa? Per carità, l’attività sportiva all’aperto è consentita (in prossimità della propria abitazione), ma dare il buon esempio usando le protezioni (come la mascherina) non sarebbe male…”

 

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Allora, in primo luogo si noti la raffinatezza della notizia che si autosmentisce: non sappiamo quando sono state scattate le foto (la norma sullo jogging nei pressi della propria abitazione risale a quattro giorni fa) e Chi dice espressamente che l’attività sportiva all’aperto è consentita. In secondo luogo va ricordato anche a Signorini che, come ha detto ieri Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità, “le mascherine non sono necessarie se si mantiene la distanza di sicurezza di almeno un metro. Devono usarle le persone che hanno sintomi respiratori, come tosse, raffreddore o altre cose. Ma per proteggere gli altri. Se uno vuole proteggersi perché durante il percorso non riesce a mantenere sempre la distanza, la mascherina è la soluzione ma in carenza di mascherine si possono usare anche altri sistemi come sciarpe o foulard”.

mascherine tipi modelli chi le deve utilizzare
Mascherine: i quattro tipi di modelli e chi le deve utilizzare (Corriere della Sera, 12 marzo 2020)

Anche perché nel frattempo quelle per chi ne avrebbe davvero bisogno, ha spiegato ieri Angelo Borrelli della Protezione Civile in un’intervista a Repubblica, scarseggiano: “Si dovrebbero poter comprare i ventilatori da terapia intensiva nei supermercati e le mascherine ad ogni angolo, e invece stiamo faticando”. E sollecita la partenza “prima possibile” di una produzione nazionale: su certi beni così importanti, dice, si deve cambiare traiettoria, fare scorte, reinsediare filiere sul territorio. In più chi le compra rischia di venire truffato: i carabinieri della Stazione Roma San Giovanni hanno effettuato un controllo mirato Roma, ed hanno sanzionato amministrativamente il proprietario, un italiano di 51 anni. I militari hanno verificato la presenza di dispositivi di protezione individuale, “mascherine di stoffa”, confezionate artigianalmente, prive del logo di conformità CEE e al prezzo di 10 euro, esposte al pubblico ai fini commerciali. I militari hanno sequestrato 133 mascherine e sanzionato per 5164 euro l’uomo, nonché segnalato l’attività alla Prefettura.

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