Fattura elettronica, come farla gratis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-02

Oggi è possibile utilizzare anche gli strumenti messi a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate

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La fattura elettronica è diventata obbligatoria dal primo gennaio 2019. Il Fatto Quotidiano ci spiega oggi che è possibile utilizzare anche gli strumenti messi a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate:

Per emettere la fattura si può ricorrere a uno degli strumenti messi a disposizione gratuitamente dall ’Agenzia delle Entrate. Sul sito, nella sezione “Fatture e corrispettivi”, si può accedere a una procedura specifica. Si può anche utilizzare la app gratuita “FatturAE” che è stata creata sia per Android che per iOs oppure un software da installare sul proprio computer.

Sono richiesti una password e un pin di accesso, previa registrazione quindi, oppure con le credenziali Spid (l’identità digitale) o con la chiavetta di autenticazione Cns. Per chi non avesse la pazienza di sbrigare i passaggi necessari per utilizzare gli strumenti gratuiti, molte aziende private hanno messo a disposizione programmi a pagamento. Ci si doterà così anche di un codice identificativo denominato “Codice Univoco ”che permette di capire a chi recapitare la fattura.

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L’INVIO. A questo punto, infatti, la fattura non viene più spedita al destinatario bensì allo SDI che è una sorta di ‘postino’ dell’Agenzia delle Entrate che verifica se la fattura contiene i dati obbligatori ai fini fiscali nonchè l’indirizzo telematico (il cosiddetto “codice destinatario”ola Peco il Codice Fiscale a seconda del tipo di destinatario, come spiegato nel Tom Tom qui di lato).

Poi si controlla che la partita Iva del fornitore e la partita Iva o il codice fiscale del cliente siano esistenti e, in caso di irregolarità , la fattura sarà respinta in cinque giorni. Se tutto va bene, invece, il sistema consegna la fattura al destinatario comunicando, con una “ricevuta di recapito”a chi ha trasmesso la fattura, in che data e a che ora. I dati da riportare sulla fattura restano gli stessi.

Il link dell’Agenzia delle Entrate dove si spiega come fare gratis la fattura elettronica è questo. Il Sole 24 Ore ieri

Obbligati ed esclusi. Per prima cosa va verificato se si è soggetti esonerati o meno dalla fattura elettronica (si veda grafico). In particolare, occorre monitorare se l’eventuale status di “minimo” o “forfettario” persista anche per il 2019 alla luce delle nuove regole.

La registrazione al sito dell’Agenzia. All’interno del sito «Fatture e Corrispettivi» è possibile generare la fattura elettronica, trasmetterla al Sistema di interscambio SdI, consultare gli originali delle fatture elettroniche emesse e ricevute fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di emissione/ricezione. L’accesso è possibile con Spid, Fisconline oppure Cns.

La delega a un intermediario. Va valutata l’opportunità di lasciar operare per proprio conto un intermediario abilitato, sottoscrivendo il modello di delega approvato con il provvedimento dell’Agenzia del 5 novembre 2018. La delega ha efficacia per due anni ed è possibile delegare fino a 4 soggetti.

fattura elettronica ultime novità
Infografica da: Il Sole 24 Ore, 31 dicembre 2018

Il Codice Destinatario. Per poter emettere le fatture occorre munirsi del codice che il cliente ha scelto come indirizzo telematico per il recapito delle fatture elettroniche. Questo è formato da un codice alfanumerico di 7 cifre che identifica il canale di trasmissione prescelto. Se il cliente ha utilizzato l’indirizzo Pec per identificarsi, occorrerà indicare come codice destinatario «0000000». Lo stesso vale per ricevere le fatture: è possibile fornire ai propri fornitori un codice destinatario (se si ha un proprio canale accreditato o in caso di utilizzo del canale della propria software house) oppure il proprio indirizzo Pec. Se non si comunica ai fornitori oppure non si riceve la comunicazione da parte dei clienti del codice o della Pec da utilizzare, per ricevere/emettere la fattura sarà sufficiente utilizzare il codice di default «0000000» e la fattura verrà recapitata allo Sdi nell’area riservata.

La Pec. Se si usa la Pec come canale di trasmissione, è opportuno verificare che l’indirizzo sia attivo e non scaduto e che la memoria non sia piena. In tali casi infatti lo Sdi non potrà recapitare la fattura all’indirizzo Pec, ma dovrà a “depositarla” nell’area riservata del destinatario.

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