Fase 2 il 16 maggio: la Protezione Civile e il prolungamento della quarantena

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-03

Angelo Borrelli pronostica un primo maggio chiusi in casa e non si sbilancia: il 16 maggio potrebbe essere la data giusta per la fase 2? “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati”

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Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il primo maggio lo passeremo chiusi in casa? “credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane”, ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli a Radio Anch’io su Rai Radio 1 ribadendo la necessità di avere “comportamenti rigorosissimi”. Il Coronavirus, ha aggiunto, “cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze” per diverso tempo.

La Protezione Civile e la fase 2 il 16 maggio

E quindi la famosa Fase Due di convivenza con il Coronavirus potrebbe iniziare a metà maggio, anche se al momento non c’è alcuna certezza secondo quanto ha spiegato il capo della Protezione Civile  a  Circo Massimo su Radio Capital ricordando che se si faranno tamponi a tappeto, indagini sierologiche e demoscopiche sulla rete di contagi, spetterà agli esperti del comitato-tecnico scientifico deciderlo. E su questo si sta già lavorando. Il 16 maggio potrebbe essere la data giusta per la fase 2? “Se l’andamento non cambia, potrebbe essere, come potrebbe essere prima o dopo, dipende dai dati” ha risposto Borrelli sottolineando che al momento la situazione è stazionaria”. “Dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2”. La situazione attuale, ha concluso, consente però di “dare un po’ di respiro alle strutture sanitarie e alle terapie intensive: si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura”.

coronavirus fase due
Coronavirus: le tre fasi del piano del governo (Il Messaggero, 2 aprile 2020)

“Bisogna andare avanti con il massimo rigore. Anche la circolare del Viminale di fatto non sposta i termini dei comportamenti. Dobbiamo fare attenzione per evitare che la catena dei contagi ci sfugga di mano. L’ora d’aria per i bambini non è autorizzata, è una misura non ancora operativa, bisogna rispettare le regole di prudenza e stare in casa”, ha aggiunto Borrelli. Parlando poi del rischio di un’ondata di ritorno, ha sottolineato che “siccome c’è questa possibilità, soprattutto per quelli che non sono stati colpiti, bisogna usare misure precauzionali forti. Per questo – ha concluso – non voglio sbilanciarmi su aperture e modalità”. E sullo scontro tra l’esecutivo e la Regione Lombardia il capo della Protezione Civile ha ribadito che il governo “ha garantito alle Regioni le risorse per i dispositivi di protezione individuale e per quelli necessari al superamento dell’emergenza”. “In ordinario la sanità è una competenza che spetta alle regioni e sarebbe stato un guaio se governo e protezione civile avessero preso ogni competenza – ha aggiunto Borrelli – ma nel momento in cui c’è stata l’emergenza è dovuto intervenire il governo”. E a chi gli chiedeva se fosse necessario alla fine dell’emergenza rivedere il titolo V della Costituzione per evitare in futuro gli stessi problemi e gli stessi balletti sulle responsabilità che si stanno verificando oggi, Borrelli ha risposto che “è evidente”. Sulla sanità “ci vuole una regia unitaria forte condivisa e coesa, credo che ci sarà da ripensare al modello organizzativo ma io sono un tecnico e mi limito a rispondere alle disposizioni vigenti”.

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