Ecotassa-ecobonus 2019: cosa cambia per chi compra l’auto a marzo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-25

Per dribblare la sovraimposta non basta infatti recarsi in concessionaria e sottoscrivere il contratto, ma è necessario che la vettura venga immatricolata entro la fine di febbraio

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Ecotassa ed ecobonus al via. Il primo marzo entra in vigore il nuovo regime fiscale introdotto con l’ultima legge di Bilancio. La versione definitiva della discussa e tormentata norma, valida fino al 31 dicembre 2021, si ispira agli stessi concetti che in campo assicurativo caratterizzano le polizze bonus-malus: premiare (e incoraggiare) i comportamenti virtuosi che privilegiano l’attenzione all’ambiente, penalizzando chi su questo tema manifesta una minore sensibilità. E in attesa di capire se verrà fissato il termine di pagamento dell’ecotassa, Il Messaggero oggi spiega cosa cambia per chi compra l’auto a marzo: l’acquisto di una vettura con emissioni non superiori ai 20g/km (valore alla portata solo di auto al 100%elettriche) dà diritto a un ecobonus di 4.000 euro (6.000 in caso di contestuale rottamazione di un veicolo fino a Euro 4), mentre tra i 20 e i 70g/km il bonus scende a 1.500 euro (2.500 con rottamazione). Anche quando sono ecologicamente virtuosi, i ricchi piangono: non è infatti previsto nessun contributo se il listino dell’auto, per quanto «pulita», supera i 50.000 euro. Incentivi senza se e senza ma sono invece quelli riservato a chi acquista un veicolo elettrico a due ruote: motorini e moto a batteria beneficiano di uno sconto del 30% sul prezzo d’acquisto, con un tetto massimo di 3.000 euro per contributo.

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Ecotassa ed ecobonus: cosa cambia da marzo (Il Messaggero, 25 febbraio 2019)

Seppur di segno opposto, la gradualità caratterizza anche l’ecotassa, che scatta quando il numero indicato alla voce V7 del libretto è superiore a 160: in tal caso il balzello è di 1.000euro, che salgono a 1.600 tra i 176 e i 200 g/km, a 2.000 tra i 200 e i 250 g/km, limite oltre il quale l’imposta tocca il massimo di 2.500 euro. Un livello generalmente raggiunto di modelli di prezzo talmente elevato che il«fee»imposto dallo Stato diventa ininfluente sulle decisioni d’acquisto.

Tra le due categorie c’è una vasta zona cuscinetto in cui la nuova normativa non ha alcun effetto: nella fascia di emissioni compresa tra i 71 e i 160 g/km di CO2 si colloca infatti la stragrande maggioranza dell’offerta automobilistica italiana, tra cui quasi l’intera produzione dei costruttori generalisti e una buona fetta dei listini premium.

A doversi affrettare sono piuttosto coloro che intendono acquistare un’auto passibile di ecotassa. Per dribblare la sovraimposta non basta infatti recarsi in concessionaria e sottoscrivere il contratto, ma è infatti necessario che la vettura venga immatricolata entro la fine di febbraio.
Leggi sull’argomento: Ecotassa, il colpo di scena che potrebbe fermare tutto

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