Di Battista e il dipendente in nero del padre Vittorio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-26

In un video su Facebook Alessandro racconta che le Iene sono andate dal padre Vittorio per chiedergli del dipendente in nero della Di.Bi.Tec

article-post

Alessandro Di Battista in un video su Facebook ha raccontato che è in programma un servizio delle Iene che racconterà di un dipendente in nero nella ditta del padre Vittorio Di Battista, la Dibitec che è arrivata alle cronache negli scorsi mesi dopo una serie di articoli del Giornale e sull’onda dei racconti sul padre di Di Maio. Di Battista racconta che Filippo Roma delle Iene gli ha fatto delle domande nei giorni scorsi ed evidentemente il video serve ad “attenuare” l’effetto del servizio, “preparando” i fans alla “rivelazione”.

Alessandro Di Battista e il dipendente in nero del padre Vittorio

Il racconto di Di Battista, in un video che inizia con la voce di Sahra che lo incoraggia con un “Dài” e con “Wish you were here” dei Pink Floyd in sottofondo – d’altro canto siamo tutti anime perse che sguazzano in una boccia per i pesci – parte dal fatto che Filippo Roma è andato stamattina da Vittorio Di Battista per chiedergli del dipendente in nero. «Questa mattina mi ha chiamato mio padre e mi ha detto che era stato avvicinato da Filippo Roma delle Iene, che gli ha fatto delle domande sulla piccola impresa che abbiamo a livello familiare. A un certo punto gli ha chiesto se ha un lavoratore in nero e mio padre gli ha detto sì».

Poi Di Battista racconta che lui era già a conoscenza della vicenda: «Io questa cosa l’ho saputa perché quando sono usciti degli articoli diffamatori nei confronti dell’azienda di famiglia sono andato dall’avvocato con mio padre per vedere se ci fosse la possibilità di fare determinate azioni legali. Quando sono tornato in macchina ho chiesto a mio padre se fosse tutto a posto e lui mi ha detto no. E poi mi ha confessato del dipendente in nero».

Il servizio delle Iene sulla Di.Bi.Tec e il dipendente in nero

Della Di.Bi.Tec si parlò a metà del dicembre scorso: il Giornale scrisse che secondo la visura camerale, ha 53mila e 370 euro di debiti verso i dipendenti, 151.578 euro di debiti verso le banche; 135.373 euro di debiti verso i fornitori; 60.177 euro di debiti tributari. Questi numeri si riferiscono al 2016 perché l’azienda non ha ancora pubblicato il bilancio 2018. Vittorio Di Battista ha pubblicato all’epoca un post su Facebook citando Renato Rascel: “è arrivata la bufera / è arrivato il temporale, esorto gli amici, i conoscenti e i segugi al soldo di leggere, se ne sono capaci, i bilanci”.

vittorio di battista

La storia del dipendente in nero però non è collegata alla vicenda dei bilanci, a cui i Di Battista avevano risposto: «Io mi sono incazzato perché è una cosa sbagliata ma lui mi ha spiegato che è una fase difficile dell’azienda e questa persona mi viene a dare una mano a fare lavori che lui non riesce più a fare. Io mi sono arrabbiato con mio padre perché adesso che mi metto in moto con il MoVimento con la TAV, etc. Mi sono arrabbiato perché lui non mi ha chiesto una mano ma non ce l’ha fatta a regolarizzare questa persona. L’impresa ha due dipendente, di cui una è mia sorella, non mi sono mai interessato all’impresa che comunque, come mi ha raccontato mio padre, vive delle difficoltà finanziarie», continua Di Battista che poi chiude il video tornando, come sempre, a chiedere alle Iene di fare un servizio su Berlusconi e la mafia e sui pagamenti delle aziende di Berlusconi a Costa Nostra.

La Di.Bi.Tec e il dipendente in nero

Dopo appena un’ora, sulla sua pagina Facebook sono oltre 2.800 i commenti dei follower. E tutti sono dalla sua parte: c’e’ chi parla di “persecuzione”, dopo che le Iene avevano già fatto ‘le pulci’, per usare l’espressione di Di Battista, a Di Maio per l’azienda di suo padre; e chi se la prende con la “trasmissione pagata dal nano mafioso”. Tranne uno:

di battista

Leggi sull’argomento: Il Fatto e il M5S che manda Salvini a processo

Potrebbe interessarti anche