Desmond Lucky, Awelima Lucky e Innocent Oseghale: tre indagati per Pamela Mastropietro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-11

Secondo l’accusa il 30 gennaio scorso hanno ucciso la ragazza con un colpo in testa e due coltellate, poi hanno infierito sul corpo in quella che la procura considera una violenza di gruppo poi degenerata

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Desmond Lucky, 22 anni, e Awelima Lucky, 27 anni, sono gli altri due indagati dopo Innocent Oseghale, 29 anni, nel caso dell’omicidio di Pamela Mastropietro. Secondo l’accusa il 30 gennaio scorso hanno ucciso Pamela Mastropietro con un colpo in testa e due coltellate, poi hanno infierito sul corpo in quella che la procura considera una violenza di gruppo poi degenerata.

Desmond Lucy, Awelima Lucky e Innocent Oseghale: tre indagati per Pamela Mastropietro

Il 29 gennaio la 18enne si è allontanata alle 14,30 dalla comunità di recupero Pars in provincia di Macerata dove era entrata nell’ottobre 2017. Quel giorno incontra un italiano che la paga 50 euro per un rapporto sessuale consumato in un garage. Il 30 gennaio si fa portare da un tassista ai giardini Diaz di Macerata e paga 7 euro. Lì incontra Innocent Oseghale che però non ha l’eroina ma soltanto hashish. Lui allora la porta da Lucky Desmond allo stadio dei Pini; lei acquista eroina per 30 euro e fa una puntata nella farmacia Matteucci dove acquista la siringa. Fuori, dietro di lei a debita distanza, c’è sempre Oseghale che la accompagna in via Spalato dove lei vuole bucarsi.

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Alle 22,30 Oseghale scende dalla casa con due trolley, di cui uno è quello che Pamela si portava dietro. Chiama un amico cittadino del Camerun e gli chiede di portarlo tra Pollenza e Casette Verdini, dove abbandona i due trolley. Quando il corpo viene scoperto il cittadino camerunense va alla polizia e racconta cosa ha fatto quella notte, indirizzando immediatamente le indagini. Intanto Oseghale e Lucky Desmond sono andati a comprare dieci litri di candeggina in un negozio e hanno già lavato l’appartamento quando arriva la polizia. Oseghale al magistrato fa prima il nome di Lucky Desmond che abita in via dei Velini a Macerata e poi quello di Isha Boy, cioè Awelima Lucky, che vive a Montecassiano nel centro d’accoglienza Hotel Recina. Isha Boy intanto è arrivato a Cremona dove ha prelevato la moglie e si è diretto a Milano, da dove vorrebbe arrivare in Svizzera. Ma viene bloccato e riportato a Macerata.

Il ruolo di Lucky Desmond e Awelima Lucky

Quello che è certo è che Lucky Desmond e Awelima Lucky sono stati nella casa in via Spalato il 30 gennaio. Lo dice la ricostruzione delle celle telefoniche agganciate dai loro cellulari e non può essere smentita. Per questo la procura ha spiccato un fermo con le accuse di concorso in omicidio volontario e di vilipendio, distruzione e soppressione di cadavere e ha messo sul tavolo anche le diciassette telefonate brevissime in una fascia oraria che va dalle 14 alle 16 che i tre si sono scambiati.

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Via dell’Industria tra Pollenza e Casette Verdini, dove è stato ritrovato il corpo di Pamela Mastropietro

Spiega oggi Repubblica che ul corpo, come ha detto il medico legale Mariano Cingolani, è stato sezionato da una mano esperta. I lavori che gli indagati hanno detto di svolgere non sembrano suggerire una simile attitudine. Per questo la procura nutre perplessità sui reali impieghi che i tre nigeriani hanno detto di praticare in Patria. Di certo Pamela Mastropietro ha ricevuto due pugnalate al fegato e un colpo alla testa con uno dei coltelli ritrovato in casa di Oseghale.

L’accusa è omicidio volontario

Adesso gli addebiti per tutti sono pesanti: concorso in omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere, spaccio di droga: a vario titolo eroina e marijuana (Lucky e Awelima) o hascisc. Ora tutti sono reclusi a Montacuto, (Ancona), a pochi passi dalla cella dove si trova anche Luca Traini, autore della sparatoria contro i migranti per ‘vendicare’ Pamela. Sarà il gip nei prossimi giorni a valutare se convalidare o meno le misure cautelari. I fermi si fondano su indagini tecniche e testimoniali raccolte fino all’ultimo; e sulla relazione medico legale che parla di “elementi significativamente rilevanti” di un omicidio volontario. Ma prima di procedere con i fermi gli inquirenti hanno voluto avere in mano i responsi di tanti accertamenti disposti: gli esami tossicologici, quelli dei Ris sui vestiti di Pamela, sui coltelli trovati nella mansarda di via Spalato 124 e su alcuni indumenti degli indagati, le verifiche su telefoni e pc. Nei prossimi giorni arriveranno i responsi completi.

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La prossima settimana i medici legale effettueranno altri esami di laboratorio. Sono in dirittura d’arrivo i risultati degli accertamenti tecnico informatici affidati all’analista forense Luca Russo che sta lavorando su quattro telefoni e due pc, ma anche per tracciare i movimenti degli indagati e incrociarli con le loro versioni e alibi. Si attendono le risultanze degli accertamenti del Ris di Roma che hanno esaminato anche le tracce ematiche trovate in cucina e sul balcone dell’appartamento dove abitava Oseghale, ritenuto il luogo della mattanza.

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