Economia

Deficit/PIL al 2,6% per il cuneo fiscale?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-24

La nuova super-detrazione Irpef, destinata ad assorbire anche il bonus 80 euro, potrebbe andare a beneficio anche degli“incapienti”, in misura crescente

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La promessa è allettante ma la sua realizzazione pare molto difficile. Il governo mira ad ottenere un extra-deficit che porti il rapporto con il Prodotto Interno Lordo al 2,6% per finanziare la riduzione del cuneo fiscale. Spiega oggi Il Messaggero in un articolo a firma di Luca Cifoni che il Conte bis gode di una credibilità che in precedenza non c’era e la carta della fiducia potrebbe essere giocata fino in fondo al momento della trattativa con Bruxelles.

Così non è impossibile che la nuova Commissione conceda all’attuale esecutivo qualcosa che non sarebbe mai stato accordato al precedente. Il rapporto deficit/Pil tendenziale per il 2020, che nelle stime del Mef viaggia intorno all’1,6 per cento dovrebbe scivolare verso l’alto, anche sopra la soglia psicologica del 2 per cento.Di quanto? Si parla di un possibile 2,1-2,2 per cento, che consentirebbe di ricavare un minimo spazio finanziario per le misure di politica economica a partire dalla riduzione del cuneo fiscale.

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Le clausole IVA (Il Messaggero, 23 settembre 2019)

Ma l’obiettivo del ministro Gualtieri potrebbe essere più ambizioso: il sogno proibito sarebbe un disavanzo al 2,6% del prodotto lordo. Ovvero a distanza di sicurezza dalla soglia del 3, ma abbastanza in alto da liberare qualcosa come 18-19 miliardi e limitare la faticosa ricerca di coperture. Resta da vedere se la Commissione e poi il Consiglio europeo (del quale fanno parte anche i Paesi più rigoristi del Nord) potranno accettare di spingersi così in avanti.

Una maggiore disponibilità di risorse permetterebbe di disegnare un intervento molto ampio a favore dei redditi da lavoro dipendente. La nuova super-detrazione Irpef, destinata ad assorbire anche il bonus 80 euro, potrebbe andare a beneficio anche degli“incapienti”, in misura crescente in modo da non scoraggiare la ricerca del lavoro; mentre allo stesso tempo il beneficio si estenderebbe almeno parzialmente ai contribuenti con un reddito fino a 36 mila euro.

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