Economia

Tutti i debiti (nostri) per la manovra (loro)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-21

Arrivano nuove tasse, aumenti di imposte e blocchi di spese e investimenti. Grazie a chiimpegna il futuro degli altri per puntellare il presente della maggioranza di governo

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Nella realtà, mangiare in un ristorante e poi lasciare il conto al prossimo cliente non è possibile. La politica invece è l’arte del possibile e la Manovra del Popolo che MoVimento 5 Stelle e Lega non sono ancora riusciti a varare ne è un esempio perfetto. La legge di bilancio 2019 innescherà aumenti di tasse o nuove gabelle, tagli ai fondi per gli investimenti e rinvii di spese che fino a ieri erano state presentate come urgentissime, e questo, insieme all’accento posto in tante occasioni sugli investimenti dal ministro Tria, fornisce l’esatta dimensione della credibilità di certi discorsi programmatici e di certi politici. Ci sarà anche una spending review per i ministeri, annunciata in più occasioni dal MoVimento 5 Stelle che però per attuarla davvero ha dovuto aspettare “l’ordine di Juncker”, come direbbe Napalm51.

come cambia manovra del popolo

Come cambia la manovra del popolo (Corriere della Sera, 21 dicembre 2018)

Il Messaggero ha riepilogato oggi in un’infografica tutti i risparmi e le nuove entrate per il 2019:  le potenziali sforbiciate riguardano temi come politiche sociali e famiglia, cooperazione allo sviluppo, diritto allo studio e sistema universitario, giustizia, ricerca scientifica.

manovra nuove entrate 2019

Manovra 2019, le entrate (Il Messaggero, 21 dicembre 2018)

E c’è di più: mentre il progetto originario della “flat tax” per tutti i contribuenti si è ridotto per ora ad un intervento a favore di una quota di partite Iva. Dal 2020 si riproporrà poi il tema delle clausole di salvaguardia Iva, che questo esecutivo aveva parzialmente disinnescato trovandosi poi a doverle incrementare all’ultimo momento. Ecco quindi che chi dovrà impostare la manovra il prossimo anno partirà con un handicap di 23 miliardi, praticamente doppio rispetto a quello appena azzerato. Nel 2021 si arriverebbe poi a 29 miliardi, il che fa pensare che stavolta sarà difficile disinnescare davvero le clausole: diventerebbe più realistico un aumento quanto meno selettivo dell’imposta. È questo ormai da anni il progetto del ministero dell’Economia. In realtà però i nodi potrebbero venire al pettine anche prima, perché accanto ai 10 miliardi aggiuntivi ce ne sono altri 2 che potrebbero scattare a metà anno, con la verifica prevista per il mese di luglio.

Leggi sull’argomento: IRES: l’aumento delle tasse per gli enti non commerciali

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