Coronavirus: in Campania i casi aumentano a causa di quelli rientrati dal Nord

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-19

Un report dell’Istituto Superiore della Sanità illustrato dal Corriere del Mezzogiorno si interroga su una casistica in controtendenza nella regione: la malattia colpisce più i ventenni che i settantenni. Ed è probabile che questo  avvenga a causa delle migliaia di giovani rientrati, negli ultimi fine settimana, dalla Lombardia e dalle altre zone rosse del Nord

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I casi di Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 in Campania aumentano a causa delle persone rientrate dalle zone rosse del Nord. Dopo il professor Angarano del policlinico di Bari – che si riferiva ai pugliesi – e i dati sull’aumento dei casi nelle regioni del Centro e del Sud a causa dei “pendolari”, ora un report dell’Istituto Superiore della Sanità illustrato dal Corriere del Mezzogiorno si interroga su una casistica in controtendenza nella regione: la malattia colpisce più i ventenni che i settantenni. Ed è probabile che questo  avvenga a causa delle migliaia di giovani rientrati, negli ultimi fine settimana, dalla Lombardia e dalle altre zone rosse del Nord.

Almeno è questa l’ipotesi che accredita Alessandro Perrella, l’infettivologo dell’ospedale Cotugno e componente dell’unità di crisi regionale. «È molto probabile che sia così, poiché si tratta di una fascia di età poco disciplinata e attenta ad osservare prescrizioni rigide, ma fondamentali, come il distanziamento sociale, unica arma che possiamo mettere oggi in campo per sconfiggere il Covid-19. E purtroppo, come abbiamo ripetuto altre volte, sono i giovani ad essere maggiormente esposti al rischio contagio: non soltanto per se stessi, ma più pericolosamente per i familiari anziani e con un quadro clinico più compromesso».

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Coronavirus, gli strani dati della Campania (Corriere del Mezzogiorno, 19 marzo 2020)

Secondo il report, sono dieci i casi di positività al coronavirus registrati in Campania su bambini e ragazzi di un’età compresa tra 0 e 19 anni. In particolare, l’1% dei casi si registra nella fascia d’età 0-9 e l’1,6% in quella 10-19 anni.

È quanto viene fuori dalla lettura analitica della ricerca dell’Iss fondata sui dati disponibili al 16 marzo, quando il numero di infezioni confermate in Campania era pari a 381, ed utile ad analizzare la diffusione del virus per fasce di età. Dal quadro delineato si evince che l’età media dei contagiati è di 52 anni. La percentuale più alta in Campania, il 20,5% del totale, si registra nella fascia 50-59 anni. Seguono 40-49 anni (17,3%), 60-69 anni(15,5%)e 30-39 anni (9,4%). Nella decade 20-29 anni il contagio è pari all’8,9% e al 7,9% nella fascia 70-79 anni.

Pochi i casi tra gli ultraottantenni (il 3,7%) e gli ultranovantenni (0,5%). Insomma, uno scenario del tutto diverso rispetto a quello nazionale, nel quale l’età media dei contagiati si aggira intorno ai 62 anni e il range anagrafico in cui il contagio marca la sua presenza più diffusa è quello che va dai 70 ai 79 anni (20,4%). La percentuale di positivi tra 0 e 9 anni è, invece, dello 0,5%, mentre arriva allo 0,7% nella fascia 10-19 e al 3,9% nella decade 20-29 anni, che resta la meno rappresentata tra la popolazione adulta.

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