Economia
Come cambia il contratto a tempo determinato
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-08-06
Per i contratti a tempo determinato – che riguardano oltre tre milioni di lavoratori – si possono contare attualmente ben quattro sistemi di regole diversi nell’arco di cinque mesi. È l’effetto del decreto
Il Sole 24 Ore oggi pubblica un’infografica in cui spiega che per i contratti a tempo determinato – che riguardano oltre tre milioni di lavoratori – si possono contare attualmente ben quattro sistemi di regole diversi nell’arco di cinque mesi. È l’effetto del decreto estivo (Dl 87/2018) e delle successive correzioni previste nel disegno di legge di conversione, ora all’esame del Senato per il via libera definitivo. Un intreccio di regole che porterà i datori di lavoro interessati a questa formula contrattuale a dover valutare con attenzione ogni singolo caso, considerando come punto di partenza la data di assunzione del lavoratore per non commettere errori.
Il disegno di legge di conversione del decreto estivo introduce infatti un periodo transitorio dal 14 luglio al 31 ottobre: per i rinnovi e le proroghe dei contratti a tempo determinato che cadono in questo periodo si applicano ancora le regole del Jobs act. La piena applicazione del decreto estivo scatta dunque dal 1° novembre 2018. E quindi per i contratti a tempo determinato stipulati o prorogati-rinnovati prima del 14 luglio si applicano le regole del Dlgs 81/2015: durata massima di 36 mesi, nessun obbligo di causale, numero massimo di cinque proroghe. I contratti a tempo determinato siglati a partire dal 14 luglio possono essere senza causale fino a 12 mesi di durata. Oltre questo limite, eventuali proroghe o rinnovi possono portare la durata massima a 24 mesi e l’indicazione della causale diventa obbligatoria.