Il boom dei contratti a termine nell’era del Decreto Dignità

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-13

Il lavoro è sempre più precario visto il calo degli occupati a tempo indeterminato (meno 222mila unità rispetto ad un anno fa) a favore dei dipendenti a termine cresciuti del 10,9% rispetto al terzo trimestre 2017. Donne e giovani i più coinvolti

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Il Corriere della Sera oggi fa il punto sui dati sull’occupazione: tra luglio e settembre gli occupati in Italia sono diminuiti di 52.000 unità, ma a calare è soprattutto il lavoro stabile, rileva l’Istat. I dipendenti a tempo indeterminato infatti registrano una contrazione di 98.000 unità, con una flessione dello 0,7 per cento. Si riducono anche i lavoratori indipendenti (meno 28.000). D’altra parte, aumentano i lavoratori a termine: nel trimestre sono 74.000, e così superano quota 3,1 milioni, toccando un nuovo record.

Sempre meno contratti a tempo indeterminato (-1,5% in un anno). Sempre più contratti a termine: +74mila in appena tre mesi(+2,4%) per un totale di 3 milioni 112mila, mai così tanti dal 1992.

La nuova nota dell’Istat sul mercato del lavoro rileva che se anche nel terzo trimestre 2018 la disoccupazione continua a calare (-0,5%), il lavoro è sempre più precario visto il calo degli occupati a tempo indeterminato (meno 222mila unità rispetto ad un anno fa) a favore dei dipendenti a termine cresciuti del 10,9% rispetto al terzo trimestre 2017. Donne e giovani i più coinvolti.

Ed è boom dei part time involontari: sono il 64% del totale (+2,9%).

luigi di maio decreto dignità effetti - 7

Chissà quanta aneddottistica dovrà essere spesa per far dimenticare questi numeri.

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