Economia
Come funziona lo scudo penale per ILVA
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-14
La questione dello scudo penale è strumentalizzata da più parti («da chi accusa l’impresa di cercare un pretesto per uscire, da chi accusa lo stato di aver cambiato le carte in tavola; da chi in sostanza vuole chiudere l’Ilva e chi la vuol tenere aperta»). Al Corriere parla Giovanni Maria Flick
Davvero senza lo scudo penale chi gestisce ILVA rischia di finire in galera? La questione, spiega oggi al Correre della Sera Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia ed ex presidente della Consulta, è strumentalizzata da più parti («da chi accusa l’impresa di cercare un pretesto per uscire, da chi accusa lo stato di aver cambiato le carte in tavola; da chi in sostanza vuole chiudere l’Ilva e chi la vuol tenere aperta»).
«Beh, per cominciare non lo chiamerei scudo penale; l’immunità in sede penale deve restare una eccezione e non diventare una regola», spiega. Senza scudo i manager dell’Ilva rischiano o basta a proteggerli l’articolo 51 del Codice penale? «La responsabilità penale è personale, per cui nessuno può essere chiamato a rispondere per reati commessi da altri in passato. Ma se commetto reati “ex novo” o semplicemente la fabbrica continua a inquinare mentre cerco di provvedere alla bonifica facendola funzionare, potrei essere chiamato a risponderne.
È stato invocato a questo riguardo l’articolo 51 del codice penale («L’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità») ma resto perplesso: l’ordine deve essere legittimo e non può essere quello di commettere un reato; l’ordine può essere dato a chi agisce per conto e nell’interesse pubblico come commissario mentre l’attività del privato finalizzata al profitto è un‘altra cosa». Non solo i vertici dell’azienda possono essere chiamati a rispondere, «ma anche tutta la catena gerarchica», precisa Flick, in base alle deleghe ricevute, secondo i problemi che derivano dall’applicazione del decreto legislativo 231.
Ma se mai si decidesse di reintrodurre la protezione legale per chi gestisce Ilva, come dovrebbe essere articolata? «Sicuramente una protezione di questo tipo deve tradurre un principio generale che possa essere applicato a tutte le aziende che oggi o domani si trovino nella stessa condizione. Questo perché, come dice l’articolo 3 della Costituzione, la legge è uguale per tutti e quindi non ci possono essere norme ad personam — risponde Flick—. Poi deve essere compatibile con l’articolo 32 («La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto») e con l’articolo 35 («La Repubblica tutela il lavoro»). E infine con l’articolo 4 (La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro») e il 41 («l’attività d’impresa non si può svolgere in modo da recare danno alla sicurezza»).
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