I cinque positivi al Coronavirus sull’aereo di Qatar Airways che trasportava i bengalesi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-09

Test del tampone su 97 passeggeri: per adesso sono tutti in isolamento. L’ambasciatore del Bangladesh dice che conosce nomi e cognomi di tutti gli sbarcati dal primo giugno

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Cinque passeggeri sui 97 autorizzati a sbarcare ieri dall’aereo di Qatar Airways in cui si trovavano 135 cittadini del Bangladesh poi rimandati a Doha sono risultati positivi al Coronavirus. I passeggeri sono stati tutti sottoposti a tampone e sono in isolamento. E’ quanto si apprende dall’Unità di crisi COVID-19 della Regione Lazio.

I cinque positivi al Coronavirus sull’aereo di Qatar Airways che trasportava i bengalesi

Intanto oggi all’aeroporto di Fiumicino sono 2 i voli in arrivo da Doha, capitale del Qatar, ma nessuno ha passeggeri provenienti dal Bangladesh. Il primo volo è già arrivato questa mattina presto, il secondo è previsto intorno alle 13.30. Ieri l’Enac ha emanato un Notam (avviso inviato a tutti i vettori, ndr) in cui si invitava a non imbarcare passeggeri provenienti dal Bangladesh su voli diretti in Italia. Il segretario generale del ministero della Salute Giuseppe Ruocco ha detto oggi che le misure “che sono state finora adottate riguardano il Bangladesh, ma potrebbero interessare anche altri Paesi qualora si venissero a trovare nella stessa situazione e quindi con una fase epidemica acuta, con flussi verso l’Italia significativi e con un sistema sanitario non necessariamente sufficiente a garantire le identificazioni nel paese di provenienza in tutti i casi”.

In un’intervista rilasciata al Messaggero l’ambasciatore del Bangladesh in Italia Abdus Sobhan Sikder ha detto di conoscere «nomi, cognomi, indirizzi di residenza e contatti telefonici dei bengalesi sbarcati da inizio giugno in Italia. Ora stiamo lavorando con le autorità italiane per rintracciarli ma non ci saranno problemi». L’annuncio viene dopo la storia dei 600 positivi arrivati a Roma dal Bangladesh calcolata da chi si occupa di indagini epidemiologiche in Regione Lazio. A Dacca intanto la stampa locale parla di un business dei test COVID falsi a 36 euro: nella capitale Dacca bastano infatti tra i 3.500 e i 5.000 taka (36-52 euro) per acquistare un’attestazione sanitaria fasulla. Un documento che non ha validità al di fuori dei confini bengalesi ma che viene richiesto a chiunque debba imbarcarsi a bordo di un aereo per raggiungere l’Europa o l’Italia per abbattere le possibilità di nuovi contagi. I contraffattori sono molti e agiscono in modalità talmente tanto disparate che le autorità faticano a prevederne le mosse.

Leggi anche: Come funziona il business dei test COVID falsi a 36 euro

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