La cassa integrazione per i lavoratori di Melegatti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-11

Dopo il messaggio su Whatsapp che aveva scatenato una gara di solidarietà l’azienda annuncia di aver intenzione di chiedere la Cig. Perché la produzione è comunque in difficoltà

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Qualche tempo fa abbiamo parlato di una catena su Whatsapp che chiedeva di acquistare pandori Melegatti per aiutare gli operai e le operaie:

Da oggi tornano al lavoro le operaie e gli operai di Melegatti, senza stipendio da mesi. Ritornano a produrre per Natale che ha pagato le materie prime e le bollette. Compriamo uno o più pandori Melegatti affinché anche queste operaie e questi operai possano avere un Sereno Natale.
Se le vendite di Natale vanno bene, avranno la possibilità di continuare la produzione e avere gli stipendi regolarmente. Diffondi il messaggio su Melegatti a tutti i tuoi contatti. Pensa che Domenico Melegatti brevettò il pandoro nel 1894.

melegatti whatsapp natale

La cassa integrazione per i lavoratori di Melegatti

A differenza della maggior parte dei messaggi che circolano su Whatsapp, questo era sostanzialmente vero. Non tanto perché il brevetto di produzione del pandoro per Melegatti reca in effetti la data del 14 ottobre 1894, quanto per il racconto delle ultime vicende che hanno funestato l’azienda e che oggi ne mettono in pericolo la sopravvivenza. La lavorazione dei pandori è in effetti ricominciata la settimana scorsa e l’azienda ha confermato il proprio impegno a pagare in anticipo, secondo le modalità indicate dal tribunale di Verona, gli stipendi di novembre e dicembre, dopo un periodo di crisi aziendale.
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Questo però a quanto pare non ha risolto la situazione. In una riunione la settimana scorsa l’azienda ha annunciato di aver chiesto di avviare la cassa integrazione. Questo perché produrre di più in questo momento, dopo l’esaurimento della spinta della prima produzione grazie agli acquisti delle scorse settimane, potrebbe portare pandori e altri prodotti ad arrivare sugli scaffali dopo Natale, quando il boom di domanda si sarà esaurito, con il rischio di doverli poi vendere sottocosto. In più, ha scritto il Corriere dell Sera, in magazzino sarebbero finiti gli astucci di cartone con il logo dell’azienda che ha inventato il pandoro nel 1894. Per adesso i sindacati hanno detto no alla cassa integrazione e hanno convocato assemblee con i lavoratori. La catena di affetto social per un marchio storico non è bastata.
 

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