I dipendenti pubblici che vivono nel palazzo occupato da Casapound a via Napoleone III

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-25

Le tartarughe sostenevano che a dormire nello stabile fosse gente che non aveva soldi per un alloggio mentre questi hanno uno stipendio sicuro pagato con soldi pubblici

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Il Messaggero oggi racconta che l’emergenza abitativa a Roma ha ormai superato i livelli di guardia, visto che ci sono dipendenti del Comune e della Regione che vivono nel palazzo occupato da Casapound a via Napoleone III. E pazienza se le tartarughe sostenevano che a dormire nello stabile fosse gente che non aveva soldi per un alloggio mentre questi hanno uno stipendio sicuro pagato con soldi pubblici.

Agli atti dell’inchiesta della Corte dei conti sul mancato sgombero del palazzo sede di CasaPound in via Napoleone III, nel quartiere Esquilino di Roma, ci sono i reportage fotografici effettuati dalla Finanza il giorno del sopralluogo all’interno dell’immobile: immagini di 58 locali, 3 magazzini, 3 stanze di uso comune, 2 sale conferenze. E c’è anche l’elenco degli occupanti – con dichiarazione dei redditi annessa – che evitando di pagare l’affitto per 16 anni hanno provocato un danno erariale alle casse pubbliche da 4,6 milioni di euro.

Dagli atti emerge che in via Napoleone III abita anche uno dei fondatori della formazione di estrema destra, Gianluca Iannone. È dipendente della Mag Srl,società di cui la moglie ha il 50 per cento di quote e che «gestisce l’attività di ristorazione denominata Osteria Angelino dal 1899, in via Capo d’Africa», si legge nell’informativa delle Fiamme gialle. Ha la residenza nel palazzo anche Alberto Palladino, detto “Zippo”, che era finito sotto processo per avere aggredito con spranghe e bastoni alcuni militanti del Pd che stavano affiggendo dei manifesti in via dei Prati Fiscali.

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Ed ecco i dipendenti pubblici:

La verifica sui redditi – prosegue la Finanza- è stata effettuata «per riscontrare la presenza di situazioni di vulnerabilità, con riferimento  agli occupanti che hanno stabilito la residenza anagrafica al civico numero 8 di via Napoleone III». Dalle indagini è emerso che nella sede di CasaPound abitano il marito di una dipendente della Ragioneria Territoriale dello Stato, un dipendente della Laziocrea Spa, società in house della Regione Lazio, due dipendenti di Zètema Progetto Cultura, società in house del Comune di Roma, due dipendenti della Cotral, l’azienda di trasporto pubblico regionale, e una dipendente del Campidoglio.

«Gli accertamenti – chiosa la Finanza – contrastano con le affermazioni del comunicato diramato da Casa Pound e da Simone Di Stefano-leader del movimento – il 27 ottobre scorso», dopo il sopralluogo degli inquirenti. Aveva dichiarato che in via Napoleone III erano ospitate 18 famiglie in stato di emergenza abitativa. Circostanza che, per gli investigatori, è smentita «dai redditi dichiarati».

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