L’allaccio abusivo di Casapound a via Napoleone III

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-29

«Tutti in zona sanno che CasaPound preleva l’elettricità, ma nessun tecnico è mai potuto entrare dentro l’edificio per verificare come»

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C’è anche un allaccio abusivo nella storia di Casapound in via Napoleone III. Lo racconta oggi Repubblica Roma in un articolo a firma di Arianna Di Cori segnalando che c’è un filo sulla facciata del palazzo che non compare negli scatti che risalgono al 2018.

Origina dalla cassetta elettrica, piena di adesivi di tartarughe frecciate, accanto al portone di ingresso del palazzo occupato al civico 8. Poi risale per la facciata, lambendo la scritta in carattere littorio, passa sopra le insegne di due esercizi commerciali al piano strada. Infine s’infila nella scatola di derivazione, ma di un palazzo adiacente. Da fonti qualificate di Acea non c’è dubbio che si tratti di un impianto «non in linea con uno che avrebbe potuto realizzare la società».

E Acea il 15 maggio ha dichiarato: «Non possiamo sapere come il palazzo è alimentato, un loro eventuale allaccio non risulta ai nostri sistemi».  Ma, almeno a livello locale, è un segreto di Pulcinella. «Tutti in zona sanno che CasaPound preleva l’elettricità, ma nessun tecnico è mai potuto entrare dentro l’edificio per verificare come», spiegano fonti della partecipata.

Inoltre, all’impossibilità di fare un controllo della sede romana del partito di ultradestra si aggiunge un altro particolare:

Il lavoro, si apprende, «è stato fatto da tecnico bravo. Staccare la corrente a CasaPound provocherebbe problemi anche ad altre utenze». Cittadini forse ignari di essere allacciati abusivamente. Ma, anche in questo caso, non sono ancora state effettuate verifiche. Non è nemmeno chiaro quando il cavo abbia fatto la sua comparsa. Confrontando con le immagini disponibili su Google street view, nel giugno 2018 non risultano anomalie davanti al palazzo.

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