Economia

Carige, l’offerta di Blackrock

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-29

Il fondo USA, che pareva fino a ieri interessato solo ai crediti deteriorati della banca genovese, presenterà un’offerta per comprare l’istituto di credito

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Blackrock vuole acquistare l’intera Carige. Il fondo USA, che pareva fino a ieri interessato solo ai crediti deteriorati della banca genovese, presenterà un’offerta per comprare l’istituto di credito. Secondo fonti del Secolo XIX, l’offerta potrebbe valere intorno ai 700-800 milioni. Una proposta per l’intero perimetro scongiurerebbe il rischio “spezzatino”, andando incontro alle indicazioni del regolatore europeo. Blackrock guarderebbe con interesse ai 2 miliardi di Npl e Utp per i quali Carige ha già sul tavolo un’offerta di Sga (che a quel punto non avrebbe seguito), ma anche alla Cesare Ponti, la banca private sulla quale punta il piano industriale dei commissari.

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Carige e la gestione Malacalza (Corriere Economia, 7 gennaio 2019)

Värde Partners, l’altro fondo americano interessato a Genova, è passato quindi in secondo piano con l’avanzata di Blackrock. Per finalizzare l’offerta chiunque avrà comunque bisogno di coinvolgere la famiglia Malacalza, che con il 27,5% controlla l’assemblea ed è quindi in grado di bloccare sia l’aggregazione sia l’aumento di capitale da 630 milioni (com’è accaduto lo scorso 22 dicembre con l’aumento da 400 milioni di euro).

carige conto economico

I conti di Carige

Intanto a distanza di meno di due settimane dalla bocciatura del ricorso di Marco Simeon (sentenza n. 7327/2019), ex componente del Cda di Banca Carige (sanzionato da Bankitalia per 78mila euro), arriva la conferma anche della sanzione pecuniaria di 208mila euro, irrogata sempre da Via Nazionale, ai danni questa volta di Ennio La Monica all’epoca direttore generale dell’Istituto. La Cassazione, sentenza n. 8682 di oggi, ha infatti respinto il ricorso del manager contro la sanzione confermata dalla Corte di appello di Roma.

Si tratta dei medesimi accertamenti ispettivi condotti all’interno della banca tra il dicembre 2012 ed il luglio 2013 da cui emersero diverse violazioni del Testo unico bancario (Dlgs 385/93). In particolare, la Banca d’Italia accertò la violazione delle disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche; delle norme sulla governance da parte dei membri del Cda e del direttore generale; nonché carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione del credito.

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