La bomba del contratto Lega-M5S

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-16

Una bozza leakata dell’accordo tra Carroccio e grillini movimenta la serata politica: nel contratto il referendum sull’euro e la cancellazione del debito. Il Fatto ci vede un sabotaggio e indica chiaro e tondo un colpevole: il Quirinale

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Scoppia la bomba del contratto Lega-M5S leakato nella trattativa tra grillini e Carroccio per il governo. Rivelato dall’Huffington Post e bollato subito come bozza vecchia dai due partiti, il documento che porta la data del 14 maggio alle 9,30 come ultima modifica movimenta la serata di Lega e MoVimento 5 Stelle e li costringe a smentire più o meno tutto e soprattutto a dover velocizzare le procedure di chiusura dell’accordo, annunciando novità per oggi.

La bomba del contratto Lega-M5S

Ma è la teoria del complotto dietro il leak che preoccupa e non poco. A tarda sera M5S e Lega, definendo la diffusione della bozza anti-Euro una polpetta avvelenata contro il tentativo di intesa per il governo, integrano la loro precisazione diffondendo il punto sull’Europa oggetto della polemica. Nessuna ipotesi di uscita dall’euro ma “l’impianto di governance economica Ue (dal patto di stabilità e crescita al Fiscal Compatc) basato sul predominio del mercato e sul rispetto dei vincoli stringenti deve essere ripensato insieme ai partner europei e assieme alla politica monetaria”, si legge nel documento diffuso a fine giornata, con l’obiettivo di tornare ad “un’impostazione pre-Maastricht in cui gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, cooperazione e solidarietà”.

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La dichiarazione serve a rettificare i termini di quanto scritto nel contratto Lega-M5S a pagina 35: Lega e M5S si pongono come obiettivo di introdurre “specifiche procedure tecniche di natura economica e giuridica” che consentano a singoli Stati di uscire dall’euro e “recuperare la propria sovranità monetaria”, o di “restarne fuori attraverso una clausola di opt-out (rinuncia, ndr) permanente” per avviare un “percorso condiviso di uscita concordata” in caso di “chiara volontà popolare”. Il riferimento alla volontà popolare, nelle democrazie come la nostra, vuole dire non certo una call su Rousseau o i gazebo della Lega: vuole dire referendum sull’euro. Ovvero proprio quello che la Lega aveva bocciato a più riprese definendolo di impossibile attuazione perché avrebbe scatenato un bank run.

Il referendum sull’euro nel contratto Lega-M5S

Insomma, ce n’è abbastanza per far rimanere di sasso molti dei sostenitori di entrambi i fronti, oltre che l’opinione pubblica europea e mondiale. Ma attenzione perché se possibile quello che succede in serata è ancora più interessante. La Lega infatti pubblica l’attuale versione del contratto di governo per zittire le polemiche e quel punto viene completamente cancellato in favore di una dichiarazione di intenti fumosa e incomprensibile:

“L’impianto della governance economica europea (cosiddetto patto di stabilità e crescita, fiscal compact, Mes, etc) basato sul predominio del mercato e sul rispetto dei vincoli stringenti dal punto di vista economico e sociale deve essere ripensato insieme ai partner europei, compresa la politica monetaria, con lo spirito di tornare all’impostazione pre Maastricht in cui gli stati europei erano mossi da un genuino intento di pace, fratellanza cooperazione e solidarietà”

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Ed è chiaro che questa seconda bozza alimenterà ulteriori polemiche proprio nei confronti della Lega, già accusata nei giorni scorsi dagli anti-euro di aver ammorbidito le sue posizioni sulla moneta unica.

La teoria del complotto dietro la pubblicazione del contratto Lega-M5S

Ma se possibile ci sono anche ulteriori sviluppi. Perché Il Fatto Quotidiano in prima pagina parla apertamente di “sabotaggio” di fronte alla pubblicazione del contratto Lega-M5S (strano: sembrava che fosse una notizia e prima al Fatto le apprezzavano…) e nell’articolo di Carlo Di Foggia indicano anche un colpevole del presunto sabotaggio: il Quirinale.

In sostanza, par di capire, era un testo di lavoro, di mano grillina, che oggi è “modificatissimo”. Porta però la data del 14 maggio alle 9.30 del mattino ed è una curiosa coincidenza: ieri, infatti, i 5Stelle – al termine delle consultazioni -secondo un take di agenzia non smentito, avrebbero lasciato in dono a Sergio Mattarella proprio una bozza del contratto. SE FOSSE la stessa pubblicata dal sito, o comunque se i suoi contenuti fossero arrivati al l’orecchio del Colle, l’improvvisa guerra preventiva partita da Bruxelles avrebbe un motivo e pure un mandante.

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Cioè Sergio Mattarella.

Cancella il debito oh oh

E non è tutto. Francesca Schianchi e Alessandro Barbera sulla Stampa spiegano che il passaggio più clamoroso è a poche righe dalla fine. L’obiettivo è «il congelamento e la cancellazione dei Buoni ordinari del Tesoro posseduti dalla Banca centrale europea». Scrivono gli estensori: «Alla fine del quantitative easing la Bce avrà nei suoi bilanci circa 250 miliardi di titoli. La loro cancellazione vale circa dieci punti di riduzione del debito pubblico».

Di fatto il documento chiede a Mario Draghi di cancellare tutto il debito italiano che Francoforte ha acquistato negli ultimi tre anni nell’ambito del piano di allentamento monetario. Si dirà: un’ottima idea. Peccato non sia praticabile: si tratterebbe di un’aperta violazione dei Trattati europei che vietano il finanziamento monetario degli Stati.

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Il contratto Lega-M5S (La Repubblica, 16 maggio 2018)

Ieri Di Maio aveva sostenuto che il governo Lega-M5S sarebbe stato una bomba, se fosse nato. Visto l’effetto che ha avuto e che avrà oggi (all’apertura delle Borse) il contratto, non si può certo dire che non sia stato di parola.

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