Bonus professionisti: aiuti in due rate per aprile e maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-24

Per avere diritto al bonus bisognerà inoltre avere un reddito inferiore a 35mila euro, oppure collocarsi nella fascia fra 35 mila e 50 mila ed aver avuto un calo del fatturato del 33% nel primo trimestre dell’anno

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Avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri iscritti alle casse di previdenza private sotto una certa soglia di reddito, dopo il sussidio di 600 euro ricevuto per il mese di marzo, inizio dell’emergenza coronavirus, avranno altri due assegni, da 600 e mille euro, per aprile e maggio. Lo annuncia oggi il Messaggero, segnalando che però le categorie degli iscritti agli Ordini sono già in trincea e protestano a gran voce perché lamentano di essere discriminati rispetto ad altri titolari di partita Iva che avranno diritto invece a ristori a fondo perduto per il calo dell’attività provocato dalle misure anti-contagio.

Dopo il primo intervento deciso all’inizio dell’emergenza Covid-19 con il Cura Italia, dove sono stati stanziati 280 milioni per il bonus ai professionisti iscritti alle Casse di previdenza private, nel decreto Rilancio appena varato dal governo sono previsti complessivamente altri 650 milioni. Il «Fondo per il reddito di ultima istanza» servirà per andare in soccorso almeno parziale a questa categoria di lavoratori autonomi colpiti come tanti altri dalla crisi provocata dal coronavirus.

Per far arrivare i soldi nelle tasche dei professionisti è però ancora necessario un altro passaggio. Serve infatti un provvedimento del ministero del Lavoro che assegni il finanziamento alle casse di previdenza private, che come nel caso dei 600 euro già pagati il mese scorso, provvederà poi a bonificarli agli iscritti.

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Decreto rilancio: i numeri della manovra (Il Sole 24 Ore, 11 maggio 2020)

Per finanziare due nuove tranche di aiuti a circa 470mila professionisti il fondo da 650 milioni stanziato dal governo non sarà sufficiente. Ma la platea di beneficiari con la norma fissata nel decreto Rilancio è previsto che si restringa leggermente. «Si introducono – spiega infatti la relazione tecnica – due ulteriori requisiti per accedere all’indennità»: alla  data di presentazione della domanda sarà necessario infatti non essere titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e di pensione. Per avere diritto al bonus, come già previsto per la prima rata, bisognerà inoltre avere un reddito inferiore a 35mila euro, oppure collocarsi nella fascia fra 35 mila e 50 mila ed aver avuto un calo del fatturato del 33% nel primo trimestre dell’anno. Sopra questa soglia il sussidio non è previsto.

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