Partite IVA: 600 euro per una sola altra mensilità a commercianti e artigiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-14

I 600 euro sono rinnovati per una rata appunto a professionisti, collaboratori e lavoratori stagionali del turismo. Queste categorie per il mese di maggio avranno l’indennità aumentata a 1.000 euro, a condizione però di aver subito nel primo caso una riduzione del reddito di almeno il 33 per cento, negli altri due di aver cessato il rapporto di lavoro

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Con il decreto Rilancio commercianti e artigiani si vedono confermare il bonus da 600 euro, che percepiranno nelle prossime settimane con procedura quasi automatica, in riferimento però al mese di aprile. Ma per loro, scrive oggi Il Messaggero in un articolo a firma di Luca Cifoni, a differenza di professionisti e collaboratori iscritti alla gestione separata dell’Inps, non scatterà la rata da 1000 euro relativa a maggio, perché per lo stesso periodo in quante piccole imprese avranno diritto al ristoro delle perdite erogato dall’Agenzia delle Entrate, che però non è in cifra fissa ma proporzionale appunto al calo dei ricavi (con una percentuale tra il 10 e il 20 per cento).

Partite IVA: 600 euro per una sola altra mensilità

Il quotidiano spiega che i 600 euro sono rinnovati per una rata appunto a professionisti, collaboratori e lavoratori stagionali del turismo. Queste categorie per il mese di maggio avranno l’indennità aumentata a 1.000 euro, a condizione però di aver subito nel primo caso una riduzione del reddito di almeno il 33 per cento, negli altri due di aver cessato il rapporto di lavoro.

Ai lavoratori agricoli a tempo determinato la seconda rata dell’indennità è ridotta a 500 euro. Relativamente ai mesi di aprile e maggio percepiranno due rate da 600 euro altre categorie che hanno cessato, ridotto o sospeso la propria attività a seguito dell’emergenza coronavirus: si tratta di stagionali in settori diversi dal turismo, lavoratori intermittenti, autonomi senza partita Iva, incaricati di vendite a domicilio.

mappa misure sostegno professionisti coronavirus
La mappa delle misure di sostegno a professionisti e partite IVA (Il Sole 24 Ore, 30 marzo 2020)

Ci sono poi i liberi professionisti iscritti agli Ordini: per loro il sussidio era stato erogato direttamente dalle Casse previdenziali di appartenenza a valere su un “Fondo per il reddito di ultima istanza” che ora viene rifinanziato con ulteriori 850 milioni in aggiunta agli originari 300. Anche in questo caso il diritto all’indennità (come già in precedenza) è legato al reddito e alla sua riduzione.

Il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, va all’attacco: “Non finisce l’ostracismo del governo e della maggioranza rosso gialla nei confronti dei liberi professionisti. Le indiscrezioni sul decreto Aprile, ora decreto Rilancio di maggio, sembrano anticipare che il tanto atteso contributo a fondo perduto per le Partite Iva, non sia cumulabile con il bonus 600 euro solamente per i liberi professionisti, cioè soltanto per coloro che peraltro già scontavano, a differenza degli altri, il limite di reddito nell’accesso al predetto bonus”. “Quindi una doppia penalizzazione per i liberi professionisti che davvero non trova una spiegazione logica e coerente con l’emergenza in atto. Insomma, un governo non solo incapace di fornire risposte concrete da mesi ma pure con l’arroganza di discriminare circa due milioni di liberi professionisti italiani”.

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