Il bambino non vaccinato “raccomandato” da Laura Castelli espulso dall’asilo a Ivrea

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-25

Sei mesi fa la viceministra dell’Economia si era interessata del caso e aveva chiamato i Carabinieri. Oggi, dal momento che nonostante le promesse i genitori non si sono messi in regola con le vaccinazioni, il bambino è stato lasciato fuori dall’asilo perché inadempiente dell’obbligo vaccinale

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A settembre della vicenda se ne era occupata addirittura l’allora sottosegretaria (e oggi Viceministro) dell’Economia Laura Castelli che aveva telefonato ai Carabinieri perché un bambino non in regola coi vaccini era stato separato dal resto dei compagni. Succedeva alla scuola dell’Infanzia Camelot di Banchette di Ivrea dove la mamma del aveva denunciato ai Carabinieri come il figlio fosse stato «lasciato da solo in una stanza perché non fosse a contatto con gli altri bambinn». La signora, Erika P., sostiene di non essere no-vax, eppure si era presentata all’inizio dell’anno scolastico senza autocertificazione e al bambino risultava non essere stato somministrato il vaccino trivalente (MPR – morbillo, parotite e rosolia).

I genitori avevano preso appuntamento per la vaccinazione, ma non l’hanno mai fatta

All’epoca la vicenda si era conclusa quando i genitori hanno mostrato l’appuntamento con la ASL per la vaccinazione del bambino per il 26 settembre. Una promessa considerata generalmente “sufficiente” per poter consentire l’accesso dei bambini non vaccinati alle aule e che in genere viene sfruttata dai free/no/boh-vax per prendere tempo. Oggi ad esattamente sei mesi di distanza il bambino non ha ancora completato il ciclo dei vaccini previsti dal Piano Nazionale ed è così stato lasciato alla porta. Nei giorni scorsi alla madre è stato notificato il provvedimento di esclusione dall’asilo. La ASL infatti ha segnalato il bambino come inadempiente.

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Fonte: La Stampa del 19 settembre 2018

Segno che evidentemente all’appuntamento con la ASL per la vaccinazione non è andato nessuno. Non è chiaro se l’appuntamento sia stato rinviato oppure se si sia preferito ricorrere alla solita pantomima dei bugiardini e delle mille domande da fare al medico “vaccinatore” sulla sicurezza dei vaccini. Anche questa volta la madre dice di non essere una no-vax e spiega che «Mio figlio è vaccinato per gran parte delle patologie richieste e quelle per le quali non è vaccinato, sono malattie che il mio bambino ha già fatto». Una versione leggermente diversa da quella fornita nel settembre scorso quando la donna aveva dichiarato: «Ma ci tengo a sottolinearlo: non siamo No Vax, nostro figlio non ha il vaccino trivalente soltanto perché il morbillo lo ha già fatto».

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Possibile che in questi sei mesi il piccolo sia riuscito a contrarre sia la Rosolia che la Parotite? La mamma promette battaglia «io sono solo una mamma che cerca di proteggere il proprio bambino e a lui stanno negando un diritto». Proteggerlo da cosa? Non risulta ci siano rischi nel fare la trivalente anche se si è già avuto il morbillo. Come spiegava qualche mese fa su Facebook il dottor Roberto Burioni «se un individuo ha già avuto una o due delle tre malattie può tranquillamente usare il vaccino MPR senza alcuna controindicazione». Magari la mamma non è no-vax, magari è solo free-vax, del resto il modus operandi (prendere l’appuntamento, non fare i vaccini, ritenere che non sia necessario il trivalente) e i ragionamenti sono gli stessi. Chissà se anche questa volta interverrà Laura Castelli.

Leggi sull’argomento: «Se mi vaccino e muoio lascio sola la mia mamma»

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