Le tantissime aziende ancora aperte in Lombardia e in Veneto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-25

Centinaia di aziende residenti in Lombardia stanno inviando in queste ore comunicazioni alla Prefettura di Milano nelle quali dichiarano di essere regolarmente aperte o perché rientrano tra le attività consentite, malgrado l’emergenza sanitaria, o perché le loro produzioni sono necessarie per non fermare la filiera delle imprese che possono continuare ad operare. In Veneto sono migliaia

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Centinaia di aziende residenti in Lombardia stanno inviando in queste ore comunicazioni alla Prefettura di Milano nelle quali dichiarano di essere regolarmente aperte o perché rientrano tra le attività consentite, malgrado l’emergenza sanitaria, o perché le loro produzioni sono necessarie per non fermare la filiera delle imprese che possono continuare ad operare. Spetterà, poi, alla Guardia di Finanza effettuare i controlli per verificare se le imprese ancora aperte possono davvero continuare a lavorare, sulla base delle disposizioni del decreto del Governo sulle attività produttive per l’emergenza Coronavirus. Le Fiamme Gialle, in particolare, controlleranno, appunto, se le aziende ancora al lavoro rientrano o meno nelle filiere essenziali per la produzione di altre imprese, anche con verifiche mirate sulle fatturazioni per vedere se le attività svolte corrispondono a quelle dichiarate.

dpcm 22 marzo 2020 codici ateco attività aperte
dpcm 22 marzo 2020 I codici ateco delle attività che rimangono aperte

La stessa cosa, ma in misura maggiore, sta succedendo in Veneto, dove sono invece diverse migliaia, e sono in crescita, le aziende del Veneto che, non rientrando nel dpcm sulle attività essenziali, hanno chiesto alle Prefetture di proseguire la produzione perché collegate in filiera alle fabbriche di prodotti necessari all’emergenza sanitaria. Solo nella provincia di Venezia – riferisce la Prefettura – sono giunte circa 1500 richieste, tutte sub judice, perché dovranno essere sottoposte a controlli da parte della Gdf e delle Camere di Commercio. Un altro migliaio le ditte che hanno fatto analoga domanda in provincia di Vicenza. Ma i numeri, sottolineano le associazioni imprenditoriali, sono in continua evoluzione. Difficile quantificare per ora le aziende che, invece, hanno chiesto di cambiare il loro codice Ateco perchè stanno riconvertendo le linee su prodotti medicali o di protezione individuale, come mascherine, e tute mediche. Tra i maggiori brand del tessile-moda in Veneto, hanno annunciato l’avvio della produzione di mascherine e camici il gruppo veronese Calzedonia, e le vicentine Marzotto e Forall Pal Zileri.

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