Autostrade: il piano che abbassa i pedaggi e lo sciopero in arrivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-24

Il Pef in sostanza mette nero su bianco ciò che aveva chiesto il ministero nelle precedenti interlocuzioni, incluso un piano tariffario calmierato che deve rispondere alle direttive dell’authority dei Trasporti (Art) e che fissa nel 7,09% pre tasse il ritorno sul capitale massimo per i nuovi investimenti

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Il Piano economico e finanziario (Pef) di Autostrade per l’Italia per i prossimi 5 anni è stato approvato ieri dai consigli di  amministrazione di Aspi e Atlantia e in serata inviato al ministero dei Trasporti. Spiega oggi Repubblica:

Il Pef in sostanza mette nero su bianco ciò che aveva chiesto il ministero nelle precedenti interlocuzioni, incluso un piano tariffario calmierato che deve rispondere alle direttive dell’authority dei Trasporti (Art) e che fissa nel 7,09% pre tasse il ritorno sul capitale massimo per i nuovi investimenti. «Tra gli obblighi del concessionario c’è l’applicazione del regime tariffario stabilito dall’Autorità per i Trasporti che stabilisce un incremento annuo massimo dell’1,75%, oneri Covid-19 inclusi», ha detto la ministra Paola De Micheli in un question time alla Camera. Ma le tariffe saranno ancora più basse perché Aspi si è impegnata a impiegare altri 1,5 miliardi nel quinquennio per calmierare i pedaggi che così potrebbero scendere di un 5% all’anno nei prossimi cinque anni.

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Autostrade: gli aumenti dei pedaggi (Il Fatto Quotidiano, 20 agosto 2018)

Il piano con tariffe calmierate e maggiori investimenti (fino a 14,5 miliardi fino a fine concessione) e manutenzioni (7 miliardi) rischia però di essere meno attraente per i nuovi entranti, Cdp e fondi infrastrutturali. Il 7,09% scende intorno al 5% al netto delle tasse, un valore sicuramente dignitoso in tempi di costo del denaro tendente a zero ma lontano dai rendimenti a doppia cifra a cui il mercato e gli investitori si erano abituati negli ultimi anni. Un fatto che sembra non spaventare Fabrizio Palermo, ad di Cassa Depositi: «L’eventuale intervento di Cassa risponderebbe a una logica industriale e di mercato, nel pieno rispetto dello statuto e dei principi di sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento, con una prospettiva di adeguata remunerazione del risparmio postale».

Intanto uno sciopero nazionale di due giorni di tutto il settore delle autostrade il 9 e 10 agosto in pieno esodo estivo con traffico da bollino nero è stato proclamato da Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl Viabilità e Sla Cisal, denunciando la situazione “critica” in cui versa il comparto, tra relazioni industriali inesistenti ed eccessivo ricorso alla cig. Situazione aggravata ulteriormente dalla pandemia ma anche dalla vicenda Aspi, che preoccupa i sindacati per l’incertezza e le “criticità” ancora da sciogliere. Lo Sciopero nazionale di 4 ore del personale delle autostrade interesserà, nella giornata di domenica gli addetti all’esazione ai caselli, e lunedì il personale tecnico amministrativo. La protesta, annunciata nel corso di una video conferenza per fare il punto sulla situazione in cui versa il settore, è stata una scelta “non facile” ma “ormai ineludibile”, spiegano i segretari nazionali di Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl Viabilità e Sla Cisal (Cristina Settimelli, Marco Verzari, Paola Avella e Roberto Moroni): “il settore sta vivendo come tutti un momento gravissimo”, ma con un sistema di relazioni industriali “carente e a volte inesistente”, sottolineano i sindacati denunciando la situazione venutasi a creare con le Associazioni datoriali Fise Acap e Federreti e con le dirigenze aziendali dei concessionari.

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