Economia
Auto, multe più salate
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-06-09
L’aumento dei costi legati alla notifica è l’ultimo di una serie di rincari che quest’anno hanno colpito gli automobilisti in seguito all’adeguamento delle sanzioni amministrative all’inflazione
Le multe diventano più salate a causa del rincaro delle spese di notifica di quelle stradali recapitate da Poste Italiane: la tariffa ha subìto un aumento del 40 per cento. Risultato, l’importo dovuto per la spedizione dei plichi più diffusi, ovvero quelli con un peso fino a venti grammi, da ora in poi sarà di 9,50 euro anziché di 6,70 euro.
L’aumento dei costi legati alla notifica è l’ultimo di una serie di rincari che quest’anno hanno colpito gli automobilisti in seguito all’adeguamento delle sanzioni amministrative all’inflazione. La stangata non riguarda solo le sanzioni stradali, ma tutti gli atti giudiziari. All’origine degli incrementi tariffari vi è la decisione del governo di reintrodurre la cosiddetta Can, ovvero la comunicazione di avvenuta notifica, per effetto della quale è destinato ad aumentare il numero di spedizioni necessarie per ciascun verbale. Spiega il Messaggero:
Poste Italiane perciò è corsa ai ripari e nelle settimane scorse ha annunciato con un avviso pubblicato sul proprio sito la variazione delle condizioni di offerta del servizio relativo all’invio degli atti giudiziari: «Sarà applicato un importo aggiuntivo forfettario pari a 2,70 euro per le spese relative alle comunicazioni di avvenuta notifica e di avvenuto deposito che verranno eventualmente emesse».
L’ultima legge di Bilancio ha reintrodotto la Can in materia di notificazioni di atti a mezzo posta dopo che tale passaggio era stato abolito nel 2018. La legge adesso stabilisce che «se il plico non viene consegnato personalmente al destinatario dell’atto, l’operatore postale allora è tenuto ad avvisare quest’ultimo dell’avvenuta notificazione dell’atto per mezzo di una lettera raccomandata». Acer in fundo, la nuova tariffa potrebbe essere rivista al rialzo già a partire dal 2020.
Leggi anche: Cosa c’è dietro il bombardamento di Di Maio e Salvini sui minibot