Economia
Le retribuzioni nei ministeri e gli aumenti legati al merito nella PA
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-11
Le posizioni manageriali potrebbero essere introdotte nel nuovo contratto. Le conclusioni dell’Aran, infatti, saranno inviate al ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone, che potrebbe inserirle nell’atto di indirizzo per l’avvio delle trattative per il rinnovo dell’accordo per il triennio 2019-2021
Le retribuzioni nei ministeri fanno parte della riforma dell’ordinamento professionale per le Funzioni centrali, il comparto che raggruppa i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Il Messaggero spiega oggi che l’Aran, l’agenzia governativa che siede per il governo al tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto, ha convocato per questa mattina i sindacati proprio per illustrare il documento conclusivo sull’ordinamento professionale.
Il testo, di cui il Messaggero ha potuto prendere visione, prevede tra le proposte dell’Aran, «la previsione di incarichi manageriali o professionali: i primi», si legge nel documento, «correlati a responsabilità di risultato su ufficio strutture, con elevato grado di autonomia, con delega di funzioni ed assunzione di responsabilità verso l’esterno; i secondi, a responsabilità professionali derivanti dallo svolgimento di funzioni richiedenti la iscrizione ad albi». Cosa significa esattamente?
Oggi i dipendenti delle amministrazioni sono strutturati in tre aree (la prima, la seconda e la terza), al loro interno poi suddivise in diverse posizioni. La terza è l’area più elevata dei funzionari. Per poter passare da un’area all’altra, oppure alla dirigenza, è sempre necessario effettuare un concorso pubblico. Secondo l’Aran, in questo modo si corre il rischio di non veder adeguatamente valorizzate competenze e capacità dimostrate sul campo. Insomma, sarebbe necessario poter promuover sul campo i più bravi a “super-funzionari”, manager o, per usare un termine del privato, quadri intermedi. Una proposta questa, contenuta anche nel “piano Colao” reso noto due giorni fa.
Adesso, invece, le posizioni manageriali potrebbero essere introdotte nel nuovo contratto. Le conclusioni dell’Aran, infatti, saranno inviate al ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone, che potrebbe inserirle nell’atto di indirizzo per l’avvio delle trattative per il rinnovo dell’accordo per il triennio 2019-2021.