La fantastica storia delle linee ATAC totalmente accessibili ai disabili (non lo sono)

di MercurioPsi

Pubblicato il 2018-09-10

Ad inizio agosto fa la sindaca di Roma annunciava l’introduzione di quattro nuove linee “garantite” per consentire ai passeggeri con disabilità motorie di prendere i mezzi pubblici. Ad un mese di distanza si scopre come ATAC non riesca a garantire le corse “totalmente accessibili”

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Il 9 agosto la Sindaca di Roma Virginia Raggi annunciava con grande enfasi la “piena accessibilità” su quattro nuove linee bus ATAC. In un post pubblicato sul Blog delle Stelle il “lancio” della nuova impresa della giunta a 5 Stelle non lascia scampo ad interpretazioni: «Dopo anni a Roma si garantiscono nuove linee bus totalmente accessibili alle persone con disabilità».  Si tratta di quattro nuove linee “garantite” che si vanno ad aggiungere alle 17 già in circolazione per venire in contro alle difficoltà delle persone con difficoltà motorie.

I disabili e le garanzie non garantite (ovvero: M5S e la propaganda sui disabili, un mese dopo)

Le nuove linee totalmente accessibili sono la 20 Anagnina-Cambellotti, la 786 Reduzzi-stazione Trastevere, 781 piazza Venezia-Magliana e la 990 piazza Cavour-stazione Montemario. Le altre linee attrezzate: 170, 360, 44, 46, 490, 558, 590, 60, 650, 664, 671, 80, 81, 85, 87, 90, H. Atac ha prontamente ricordato che «nei bus con pedana manuale l’autista deve fornire massima assistenza ai passeggeri diversamente abili. In caso di problemi tecnici l’autista deve richiedere l’intervento di un mezzo in grado di trasportare a destinazione l’utente». Ma a quanto pare non sono solo i problemi tecnici – una costante del trasporto pubblico romano ad ogni livello – a impedire la totale accessibilità delle linee che dovrebbero essere specificatamente dedicate a venire incontro alle esigenze delle persone con disabilità.

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I nodi sono subito venuti al pettine. Qualche giorno dopo l’annuncio della sindaca il Disability Manager di Roma Capitale Andrea Venuto si è visto costretto a dare un “aggiornamento” riguardo l’apertura della pedana per l’accesso alle vetture. Venuto aveva ricevuto molte segnalazioni di utenti e passeggeri che chiedevano lumi sul funzionamento della pedana. A chi spettava il compito di aprirla una volta alla fermata?

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Atac aveva già condificato nel 2013 e nel 2015 che l’operazione di azionamento della pedana era di competenza degli autisti, ma a quanto pare la disposizione dell’azienda aveva bisogno di una “rinfrescata”.

L’entusiasmo della galassia grillina ma..

Nonostante l’attivazione di quattro linee non si possa ritenere un grande successo, visto che a Roma le linee ATAC sono oltre 250, e 17 di quelle 21 linee sono già “garantite” da almeno 5 anni, è subito partita una vasta campagna di disseminazione social dell’articolo sul Sacro Blog con decine e decine di post tutti uguali, anche da parte di M5S Camera e Senato, con questo testo: “dopo anni a Roma si garantiscono nuove linee bus totalmente accessibili alle persone con disabilità”. Curiosamente alla claque mancano le voci dell’Assessora ai Trasporti Linda Meleo e del presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefàno.

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Ci si aspetterebbe quindi che queste linee siano considerate come prioritarie sia dal Comune che da ATAC, e gestite di conseguenza, ma sarà davvero così? Numerose sono state le lamentele registrate in questo mese su queste linee, a causa dei ritardi e delle estenuanti attese.

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Ma fin qui nulla di eccezionale, i disservizi di ATAC sono ormai la norma su tutta la rete e quindi in un certo senso ci si deve aspettare che le linee “accessibili” non facciano eccezione. Ma i ritardi (anche biblici) non sono discriminatori, certo, per una persona con disabilità aspettare ore sotto il sole (o sotto la pioggia) è fonte di maggiori disagi però almeno quando l’autobus arriva il passeggero portatore di handicap motorio potrà salire senza problemi. Aveva davvero senso fare un annuncio come quello della sindaca sapendo la situazione generale di ATAC e non predisponendo alcun controllo?

Che fine hanno fatto le linee totalmente accessibili un mese dopo

Ma è davvero così? Cosa è successo ad  un mese dall’annuncio della Sindaca e dall’entrata in servizio delle nuove quattro linee totalmente accessibili? Il problema sorge quando emerge che proprio su quelle 21 linee “garantite” stanno viaggiando bus senza pedana, un fatto abbastanza clamoroso che ATAC minimizza con forza: “sulla linea 170 circolano esclusivamente vetture con pedana ribaltabile”, salvo ripetute eccezioni ovviamente. Eppure il 5 Settembre veniva segnalata una vettura “accessibile” che non solo era senza pedana ma che addirittura aveva un palo al centro della porta centrale. Se alla mancanza della pedana si può ovviare magari con la collaborazione dei passeggeri, il palo al centro della porta costituisce un ostacolo insormontabile per chi si muove sulla sedia a rotelle.

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Ma ATAC è sorvegliata speciale, e alcuni blogger romani (MercurioPsi, Franz6081 e TPLRoma) che da tempo monitorano lo stato del trasporto pubblico locale nella Capitale hanno condotto una serie di verifiche randomiche a campione in una ventina di giorni, a partire da subito dopo il post della Sindaca, con risultati inaspettati: in un solo mese infatti, su ben 14 delle 21 linee “garantite”, hanno circolato oltre un centinaio di bus sprovvisti di pedana e non adatti al trasporto dei disabili, come risulta dalla tabella sotto riportata. La totalità di quelle corse però avrebbe dovuto consentire il trasporto di persone con disabilità motorie.

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Su sfondo giallo sono riportate le linee bus, dentro i riquadri della griglia sono indicati i numeri di matricola delle vetture sprovviste di pedana. I dati si riferiscono ai 24 giorni in cui sono state fatte verifiche randomiche

Sul podio troviamo la linea 81, sulla quale è praticamente consuetudine trovare autobus sprovvisti di pedana, a seguire le linee 80 e 990 (che è una delle quattro nuove “garantite”). Oltre a queste vetture, circolano numerose altre vetture con pedana elettrica guasta e non funzionante (viste circolare ad esempio sulla linea 781, qui non riportata), che sono state omesse per impossibilità di verifica. Inoltre la maggior parte dei dati sono presi di mattina, quindi ATAC inizia già il servizio con vetture senza pedana, il che porta ad escludere ad esempio l’ipotesi che la vettura “accessibile” si sia guastata durante la giornata e sia stata sostituita con una che – a causa dell’emergenza improvvisa – ne era sprovvista.

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Non si conosce quindi con esattezza la vastità del fenomeno, ma è palese come la maggior parte di queste linee sia tutt’altro che garantite. Con i prevedibili disagi per quei passeggeri che invece contano proprio sulle linee “accessibili” per i loro spostamenti. In un tweet di luglio ATAC dichiarava di avere il 74% di vetture dotate di pedana su tutto il parco vetture. Che difficoltà ci sono quindi a garantire il 100% solo 21 linee? A margine impossibile non notare come l’annuncio sia stato fatto ad agosto, ovvero in un periodo durante il quale il numero delle corse è ridotto e quindi è “più semplice” reperire vetture totalmente accessibili funzionanti. Cosa succederà ora, con la ripresa dell’orario normale, alle corse garantite? È facile immaginare come il maggior carico di lavoro renderà più difficile mandare in servizio vetture con pedane o con pedane elettriche funzionanti.

Leggi sull’argomento: ATAC in fiamme: tutti gli errori che costano caro al contribuente onesto

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