Armando Siri e l’oro alla patria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-14

Ieri si lamentava dei troppi titoli italiani detenuti all’estero. Oggi spiega come intende farli acquistare agli italiani

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Non siamo ancora all’oro alla patria ma ci stiamo avvicinando sempre di più a quel momento. Armando Siri ieri alla Stampa aveva dichiarato ieri: «Abbiamo consentito di tenere all’estero troppi titoli italiani, uno scenario che va contrastato con norme che consentano di “trattenere” in Italia quel rischio». Oggi, in un’intervista al Corriere, spiega come vuole fare in modo che gli italiani acquistino titoli di Stato:

Non ci sarà dunque l’attacco speculativo dei mercati, pilotato dai vertici Ue e denunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio?
«Gli attacchi ci possono essere perché,sbagliando, da 15 anni abbiamo scelto di collocare all’estero il nostro debito. A fine settembre presenterò un ddl per l’istituzione dei Cir, i conti individuali di risparmio che hanno come obiettivo promuovere l’acquisto dei titoli di Stato da parte delle famiglie italiane. Prevede un’agevolazione fiscale efficace, per poter rendere l’investimento ben remunerato».

armando siri oro alla patria
Foto da: Wikipedia

Salvini cavalcherà un eventuale attacco per gridare al complotto e sfidare Europa e mercati?
«Non c’è un intento di sfida. Vogliamo proseguire nel cammino del contratto di governo, con buona pace di chi pensa che la democrazia sia un mero esercizio stilistico».

Il governo sta pianificando il caos perché flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni sono insostenibili?
«Non sono insostenibili, un Paese con 1.600 miliardi di Prodotto interno lordo e quasi cinquemila miliardi di risparmi privati può permettersi di fare riforme che tanti italiani attendono. Più si cerca di speculare più si ottiene l’effetto contrario, perché la gran parte del nostro popolo nelle difficoltà fa fronte comune e non si fa intimidire».

Più le cifre ondeggiano, più lo spread cresce. Quando farete chiarezza su flat tax e pace fiscale?
«Sono capisaldi del contratto e io non credo che stiamo dando input contraddittori ai mercati. Siamo un Paese coraggioso che vuole fare riforme strutturali, proprio per garantire quella stabilità che cercano gli investitori. L’unica cosa che deve preoccupare i mercati è un Paese che non cresce e che rischia di rimanere un malato cronico. La flat tax è l’antibiotico».

Leggi sull’argomento: Il Grande Complotto dell’attacco dei mercati al governo Lega-M5S

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