AMA Roma non raccoglie i rifiuti e se ne vanta pure

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-18

Nel terzo trimestre 2018, quando ancora non era bruciato il TMB Nuovo Salario, AMA ha fallito tutti gli obiettivi di raccolta. I romani continuano a pagare la tariffa rifiuti più alta d’Italia

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II report aziendali del terzo trimestre 2018, ovvero dei mesi estivi immediatamente precedenti al «maledetto incendio del Tmb Salario» come lo ha inquadrato la sindaca Virginia Raggi, certificano che AMA ha fallito tutti gli obiettivi di raccolta. Il dossier, anticipato oggi dal Messaggero, dice che nei mesi estivi sono saltate praticamente tutte le previsioni più ottimistiche che erano state fatte in sede di approvazione di budget. Su tutte le voci spiccala maggiore produzione di rifiuti indifferenziati che ha avuto un forte impatto sui costi di trattamento. Si pensava di raggiungere il 48,9% di raccolta differenziata e invece si è raggiunto il 44,3% con un aumento di rifiuti prodotti che risultano superiori, sia rispetto al consuntivo del terzo Trimestre 2017 (+2,8%), sia rispetto alla previsione di Budget (+4,3%). La conseguenza è stata perciò la riduzione dei ricavi da raccolta differenziata (-32,1%). Nonostante questo il costo del personale è aumentato di 7 milioni di euro. L’Ama aveva previsto di spendere 261 milioni e ha dovuto sborsarne 268. Per cosa? Tre milioni solo per esodo agevolato, 1,3 per stipendi del personale, altri 1,3 per trattamenti di fine rapporto, in relazione al numero più alto di uscite rispetto a quelle preventivate e 1,2 milioni dovuti ai premi di produzione. Numeri che stonano decisamente con il dato sull’assenteismo che si attesta attorno al 15% in media e che in questo trimestre ha fatto registrare uno 0,6% in più. Inoltre, il totale delle ore di straordinario e festivo è diminuito: erano state preventivate 750mila ore e ne sono state effettivamente lavorate quasi 688mila (-8,3%).

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I numeri di AMA nella relazione trimestrale (Il Messaggero, 18 gennaio 2019)

Il dossier prosegue segnalando che c’è stato un maggiore utilizzo degli impianti Colari (+57.327 tonnellate), quelli di proprietà di Cerroni, maggiori tonnellate conferite agli altri impianti (+50.351). Mentre le tonnellate trattate dagli impianti Ama sono leggermente inferiori rispetto al valore di Budget (-21.350 tonnellate). Anche la percentuale dei mezzi disponibili è calata sensibilmente del 20%. L’azienda aveva fissato come obiettivo l’utilizzo del 74,6% per tutto l’anno 2018 (in questo caso infatti non esistono obiettivi trimestrali) ed è riuscita ad averne a disposizione il 59%.

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La TARI a Roma e nelle altre grandi città (Il Messaggero, 14 dicembre 2018)

Questo succede mentre i cittadini romani sono costretti a pagare la tariffa rifiuti più alta d’Italia e vengono continuamente vessati da una situazione delle strade che rasenta ogni giorno l’emergenza sanitaria. AMA Roma non raccoglie i rifiuti e scrive un dossier per spiegarci che sì, tutto quello che si dice di lei in città è più vero del vero. La situazione è disperata, ma non seria.

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