Il crollo di Albizzate e le crepe nella struttura

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-25

Nessuno ha notato cedimenti sospetti o calcinacci caduti,  qualcuno però «ha segnalato la presenza di crepe nella struttura», rileva il magistrato. Il cornicione crollato percorreva per tutta la lunghezza l’ex fabbricato industriale in via Marconi

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Ieri in via Marconi ad Albizzate una famiglia di origine marocchina è stata investita dal crollo di un cornicione lungo una sessantina di metri provocando la morte di una madre di 38 anni, Fauzia Taoufiq, di suo figlio Soulaymane Hannach, 5 anni, e della figlioletta di 15 mesi, Yaoucut. Illeso l’altro figlio di 9 anni, graziato dalla stessa fatalità che ha ucciso i suoi fratellini e la madre: proprio mentre passeggiava con il resto della famiglia ha riconosciuto sull’altro lato della strada un amico, l’ha attraversata per salutarlo ed è stato così risparmiato dal crollo.

Il crollo di Albizzate e le crepe nella struttura

Fauzia e Soulaymane sono morti sul colpo, mentre Yaoucut è stata trovata in arresto cardiaco e il suo decesso è stato certificato in un secondo momento, all’ospedale di Gallarate, dopo che i soccorritori hanno effettuato un disperato tentativo di rianimarla. Il cornicione, fatto di cemento e mattoni, si è staccato da un edificio “niente affatto fatiscente” e chiaramente ristrutturato di recente, uno stabile che in passato ospitava un’attività industriale e adesso è adibito a uffici e attività commerciali; probabilmente crollo del cornicione è stato causato da un cedimento strutturale, anche se per spiegare l’esatta dinamica occorre aspettare altri accertamenti, hanno premesso i Vigili del fuoco intervenuti sul posto e che hanno lavorato fino a tarda sera per verificare che non ci fossero altri coinvolti e mettere in sicurezza la zona.

albizzate

Tra i testimoni anche il sindaco di Albizzate, Mirko Zorzo, impiegato in una rivendita di materiali meccanici ospitata proprio nello stabile da cui si è staccato il cornicione: “Ero appena uscito dal negozio quando ho incontrato questa famiglia, sono rientrato per cedere il passo alla madre che avanzava con il passeggino. Un attimo e non li ho visti più”. Il Messaggero scrive oggi che nell’edificio in via Marconi erano state segnalate delle crepe:

«Nelle prossime ore aprirò un fascicolo per omicidio e disastro colposo, al momento a carico di ignoti. Aspetto mi arrivino le prime carte», dice la pm Nadia Calcaterra che si occupa delle indagini con i carabinieri. Vengono ascoltati i testimoni, chi ha assistito alla tragedia e chi era all’interno dei negozi nel capannone e in quello di fronte. Nessuno ha notato cedimenti sospetti o calcinacci caduti,  qualcuno però «ha segnalato la presenza di crepe nella struttura», rileva il magistrato. Il cornicione crollato percorreva per tutta la lunghezza l’ex fabbricato industriale, l’inchiesta dovrà chiarire le cause del cedimento  strutturale, da quanto fossero comparse quelle crepe e se qualcuno abbia segnalato la criticità.

“La struttura non era fatiscente – spiegano all’AGI – all’interno ospitava una pizzeria, un ristorante, una lavanderia e un’attività produttiva”. L’area è stata recintata. Per precauzione è stato evacuato anche un edificio ‘gemello’ per ulteriori verifiche. La donna deceduta, stava camminando con i figli sul marciapiede quando e’ stata centrata dalla parte superiore del cornicione, chiamata corea, in gergo tecnico.

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