Airbag e altri pericoli: bimbi in auto, cosa evitare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-18

Dopo la morte del neonato schiacciato dall’Airbag a Pisa i consigli e gli obblighi di legge per il trasporto di bambini e neonati in auto

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Ieri un neonato di due mesi è morto a causa dello scoppio dell’airbag dopo un tamponamento nell’auto dei genitori a Pisa. Il bambino si trovava sul sedile anteriore nell’ovetto protettivo ed è arrivato in ospedale con un trauma cranico e uno toracico, gravissimi, mentre gli esami diagnostici avevano evidenziato delle lesioni cerebrali. È stato operato all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ma è poi deceduto nella notte. L’incidente è avvenuto domenica in via Aristo Manghi, nell’immediata periferia di Pisa, non lontana dall’ospedale di Cisanello. La famiglia della vittima, di origine albanese ma da diversi anni residente a San Giuliano Terme —un Comune limitrofo a quello di Pisa —, stava tornando a casa dalla solita gita domenicale. Il Messaggero spiega oggi coasa evitare con i bimbi in auto in situazioni del genere:

Il modo migliore per minimizzare le conseguenze di un incidente è affidarsi alla struttura della vettura, progettata per assorbire gli urti e trasmettere la minor quantità di energia possibile agli occupanti. Per fare questo, occorre utilizzare le cinture di sicurezza, nel caso specifico dei bambini, insieme ai seggiolini. La materia è regolata dall’articolo 172 del Codice della Strada. La norma prevede che tutti i bambini di statura inferiore a 1,50 metri siano assicurati al sedile attraverso sistemi di ritenuta (leggasi seggiolini) adeguati al peso e che hanno ricevuto l’omologazione.

Le diciture che la attestano sono R44/03o R44/04 e fanno riferimento ai regolamenti della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE). I seggiolini sono ripartiti in 5 gruppi in base al peso: 0 (fino a 10 kg e 12 mesi)noto comunemente come “navicella” e che va ancorata di traverso sul sedile posteriore, 0+ (fino a 13 kg e 18 mesi), 1 (9-18 kg da 9 mesi a 4 anni), 2 (15-25 kg, 3-6 anni) e 3 (22-36 kg, 5-12 anni).

bimbi in auto cosa evitare
Bimbi in auto, cosa evitare (Il Messaggero, 18 febbraio 2020)

Quelli del gruppo 0+, comunemente noti come “ovetto”, devono essere posizionati contromarcia sul sedile posteriore o su quello anteriore. In quest’ultimo caso però l’airbag, tarato per la corporatura degli individui adulti, deve essere disattivato. Per farlo, sul lato destro della plancia o all’interno del cassetto portaoggetti, c’è una chiavetta incorporata oppure una serratura utilizzando la stessa chiave dell’auto. La disattivazione è segnalata da un’apposita spia sul cruscotto.

Va da sé, che la collocazione più protettiva è sui sedili posteriori, preferibilmente sul lato destro, e utilizzando i ganci ISOFIX: assicurano l’ancoraggio più solido e, in caso di incidente, limitano i movimenti della testa e, allo stesso tempo, evitano che la massa del seggiolino schiacci il corpo del bambino verso la cintura. È buona norma inserire la sicura che impedisce l’apertura delle portiere posteriori dall’interno, ancora meglio quella che inibisce anche l’azionamento dei finestrini.

Anche il Corriere spiega oggi cosa fare con l’Airbag quando ci sono i bimbi in auto:

Perché?
L’airbag può ferire, anche gravemente, i bambini che viaggiano sul sedile anteriore, specialmente se rivolti nel senso di marcia. Questi dispositivi di sicurezza sono dei «sacchi», in tessuto speciale, che si gonfiano in trenta millisecondi, in caso di urti violenti e poi si sgonfiano subito. Se c’è uno scontro frontale, l’esplosione dell’airbag potrebbe provocare la rottura del collo del bimbo perché, sino a 16 mesi, la testa pesa molto rispetto al resto del corpo. Anche per questo, il Codice (e le norme UnEce R44 e R129) prevedono che bisogna disinserire l’airbag frontale del passeggero.

Oltre alle norme da rispettare, ci sono altr iconsigli?
Se si vogliono trasportare dei bambini davanti, è consigliabile farli viaggiare in senso di marcia contrario anche dopo i 15 mesi. Così, in caso di scontri frontali, il pericolo di traumi al collo scende dell’80 per cento.

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