Economia
Agenzia delle Entrate, gli «atti illegittimi» dei dirigenti illegali annullati
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-03-30
Dalle commissioni tributarie a Bari e a Napoli, secondo il Messaggero
Il Messaggero scrive che un atto di accertamento firmato da uno dei dirigenti “illegali” dopo la sentenza della Corte Costituzionale è stato annullato da una commissione tributaria a Napoli. La stessa cosa è accaduta a Bari. Come spiega il quotidiano, in Cassazione il giudizio verrà probabilmente ribaltato:
La Commissione tributaria di Napoli ha annullato un atto di accertamento firmato da un «dirigente illegittimo». Il Fisco, davanti ai giudici, non è riuscito a produrre la delega che lo autorizzava a firmare l’atto. Lo stesso ha fatto un giudice tributario a Bari. I ricorsi continuano adarrivare. Prima che la questione giunga in Cassazione dove probabilmente verrà stabilito che gli atti sono validi, come sostengono sia il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan che il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, potrebbe passare del tempo.
Tempo durante il quale la macchina fiscale già fiaccata dalla dichiarazione di illegittimità di 800 dei suoi 1.100 dirigenti, potrebbe finire ulteriormente sotto pressione. Dal sito dell’Agenziadelle Entrate, intanto, è stato rimosso il file nel quale erano indicati i nominativi dei dirigenti illegittimi. Un modo, probabilmente, per rallentare il ritmo dei ricorsi.
Nel frattempo per i dirigenti è in arrivo una soluzione temporanea:
Il governo è ancora alla ricerca di una soluzione. Quella temporanea è stata già individuata. Negli ultimi giorni i dirigenti illegittimi degradati a funzionari,hanno ricevuto le deleghe dai loro superiori. Non potranno più percepire lo stipendio per la qualifica superiore, ma la macchina fiscale continuerà ad operare.Il corollario di questa situazione è che i restanti dirigenti, i 300 considerati legittimi perché vincitori di concorso,hanno ormai in media quattro interim ciascuno. In settimana ,probabilmente mercoledì, ci sarà un incontro tra Padoan e i direttori delle Agenzie, in primis ovviamente quella delle entrate, per fare il punto della situazione. La strada maestra per risolvere la situazione rimane il concorso.
Per bandirlo bisognerà chiamare in causa il ministro Marianna Madia. I concorsi pubblici ormai sono stati accentrati presso il suo ministero. Come aveva ricordato la stessa Orlandi, per bandire un concorso per titoli ed esami, in modo da garantire una corsia preferenziale a chi ha già svolto funzioni da dirigente, manca un decreto attuativo. Senza questo provvedimento il concorso può essere bandito solo per esami, senza prendere in considerazione i titoli. Probabile, alla fine, sia questa la scelta.