Attualità
Adriano Meloni si immola per salvare Virginia Raggi?
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-07-12
L’assessore al Commercio sostiene di aver chiesto lui Renato Marra al Turismo. Questo cozza con quanto detto dallo stesso Meloni in un’intervista e davanti ai magistrati. E anche con quanto sostenuto dalla Raggi davanti all’ANAC. Altri guai in vista?
A Roma tutto procede in perfetta trasparenzaquannocepare. Ieri Adriano Meloni, assessore al Commercio della Giunta Raggi, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stato lui a selezionare Renato Marra (fratello di Raffaele) alla guida della Direzione Turismo, come sostenuto nella memoria difensiva della sindaca Virginia Raggi depositata ieri alla Procura di Roma, ha confermato tutto.
Adriano Meloni si immola per salvare Virginia Raggi?
La versione di Meloni è stata regalata alle agenzie di stampa e ribadita oggi in un’intervista a Repubblica: «È una puttanata che non lo conoscevo prima. Era al Gssu dei vigili urbani e me lo hanno presentato due ore dopo che sono arrivato in Campidoglio. Poi ha manifestato il suo interesse per la direzione Turismo e mi è sembrato il migliore. Ora devo tornare in aula». In un’intervista a Repubblica rilasciata l’8 gennaio scorso però Meloni aveva detto tutt’altro: “Non ricordo… noi, però, non lo avevamo richiesto. Non lo conoscevamo. Ci è stato suggerito. So che della sua nomina poi sono stati informati anche i consiglieri. La sindaca condivide tutte le scelte con la maggioranza”.
L’intervista venne rettificata ben cinque giorni dopo con una lettera al quotidiano, nella quale l’autore dell’articolo (Lorenzo D’Albergo) confermava le prime parole di Meloni:
La versione di Meloni e i pubblici ministeri
Ma soprattutto la versione giornalistica di Meloni va a cozzare con le dichiarazioni ufficiali sue e di Virginia Raggi. Meloni ha dichiarato ai magistrati che la nomina di Renato Marra a capo dell’ufficio turismo fu suggerita da Raffaele:
Adriano Meloni, […]sentito dai magistrati come persona informata sui fatti, ha dichiarato che a suggerirgli la nomina di Renato Marra era stato suo fratello Raffaele. Concetto ribadito anche in un’email agli atti dell’inchiesta. Questa è stata inviata da Meloni al delegato al Personale, Antonio De Santis e per conoscenza a Raffaele Marra e Raggi. Nella email Meloni ringrazia per il suggerimento su Renato e ne loda l’operato.
Quella email – così si difenderà la Raggi – è stata inviata mentre lei si trovava ad Auschwitz e su un indirizzo pubblico, quello che si trova sul sito del Comune di Roma: virginia.raggi@comune.roma.it, dove ogni giorno arrivano centinaia di segnalazioni dei cittadini. Non l’ha letta quindi? Vedremo cosa risponderà ai pm. Di certo spiegherà che in tanti, compreso l’assessore Meloni, le avevano parlato in modo positivo di Renato Marra, che pensava essere la persona giusta al posto giusto.
Meloni ha quindi detto ai giudici che la nomina di Raffaele Marra fu suggerita dal fratello Raffaele, sono le sue parole verbalizzate che valgono: se intende correggerle dovrà spiegare perché ed essere molto credibile perché altrimenti rischia di ritrovarsi nella posizione di chi dovrà spiegare perché a distanza di sei mesi fornisce due versioni diverse sull’accaduto. Ma anche Virginia Raggi dovrà spiegare qualcosa. La sindaca il 21 dicembre scorso scriveva a Cantone che il ruolo di Raffaele Marra nella nomina del fratello ‘è stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali, peraltro affidate in via esclusiva dalla normativa vigente’. Quindi la decisione è stata presa direttamente dalla sindaca. Senza assessori-suggeritori. Che spuntano soltanto oggi. Molto opportunamente. Nell’intervista rilasciata oggi a Repubblica, Meloni dice che la sindaca gli ha suggerito di stare sereno. All’ultimo a cui è stato detto non è andata benissimo.