I 600 di euro di contributi a fondo perduto arrivano anche ai professionisti?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-20

Cup e Rete professioni tecniche hanno presentato un pacchetto di proposte elaborato da tutte le professioni e sintetizzato in un Manifesto di dieci punti e tre macro-aree: sanitaria-sociale, tecnica, giuridico giuslavoristica

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Il Sole 24 Ore scrive oggi che c’è uno spiraglio per i 600 euro di contributi a fondo perduto e i professionisti, che erano stati esclusi di recente:

Ieri agli Stati generali dell’economia convocati dal Presidente del consiglio Giuseppe Conte a Villa Pamphilj a Roma, sono stati ascoltati, in rappresentanza di tutti gli Ordini, il presidente del Comitato unitario professioni Marina Calderone e il portavoce della Rete professioni tecniche Armando Zambrano. L’incontro è durato quasi tre ore ed erano presenti anche il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Calderone e Zambrano hanno sottolineato lo stato di crisi in cui si trova il comparto del lavoro intellettuale e chiesto di non venire considerati lavoratori privilegiati, i 500mila professionisti che hanno fatto domanda per l’assegno di 600 euro denunciano una situazione di profonda difficoltà e l’esclusione dal contributo a fondo perduto per Calderone e Zambrano «rischia di far chiudere moltissimi studi professionale in difficoltà». Alla luce di quanto è stato detto i ministri Catalfo e Patuanelli si sono riservati di fare un’ulteriore verifica sui costi e sulle modalità per un’eventuale estensione di questo aiuto economico anche ai professionisti ordinistici (nonostante il recente parere negativo del Mef sugli emendamenti al decreto rilancio proprio su questo tema a causa dei costi eccessivi).

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I contributi a fondo perduto (Il Sole 24 Ore, 15 giugno 2020)

Cup e Rete professioni tecniche hanno presentato un pacchetto di proposte elaborato da tutte le professioni e sintetizzato in un Manifesto di dieci punti e tre macro-aree: sanitaria-sociale, tecnica, giuridico giuslavoristica. ll premier si è mostrato molto interessato alle proposte di semplificazione e di sburocratizzazione presentate. Buone notizie per l’applicazione del principio di sussidiarietà che vedrebbe la Pa sollevata da una serie di servizi che potrebbero essere svolti dai professionisti, il governo sembra intenzionato ad accelerare su questa possibilità e Cup e Rete hanno dato la loro disponibilità perla scrittura delle norme; i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico si sono detti interessati ad aprire dei tavoli permanenti con le professioni presso i rispettivi ministeri per lavorare anche su questo fronte.

Nel presentare a Conte il ruolo delle professioni nell’economia italiana Calderone e Zambrano hanno sottolineato che i professionisti contribuiscono alla creazione del 14%del prodotto interno lordo, «la crisi sanitaria è diventata in breve tempo anche economica, ma non deve diventare sistemica – affermano -. Con questo obiettivo chiediamo di valutare le nostre proposte a costo zero prima di elaborare un nuovo progetto per il Paese. Quale prima interfaccia della Pa, negli anni abbiamo sempre contribuito alla sua informatizzazione e crediamo che questa sia una strada da percorrere insieme ».

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