Gnam gnam: le 400 nomine nelle società partecipate che aspettano il governo M5S-PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-30

Una settantina di poltrone dovrà essere distribuita entro l’autunno, e qui “ballano” l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Garante per la privacy e l’Autorità anticorruzione. Poi toccherà agli enti e infine alle grandi partecipate

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“Quando in primavera arriveranno circa 100 nomine nelle partecipate, che Salvini si era sicuramente già venduto, e quelle nomine andranno a persone vicine a PD e 5stelle. A quel punto ne vedremo delle belle anche nella Lega, perché gli uomini di Salvini si incazzeranno di brutto col capo”: Marco Leonardi, ex consigliere della presidenza del Consiglio, su Facebook fa giustamente dell’ironia sulle 400 nomine che tra 2019 e 2020 dovranno essere fatte dall’esecutivo in carica nelle società partecipate, negli enti pubblici e nelle authority.

Gnam gnam: le 400 nomine nelle società partecipate che aspettano il governo M5S-PD

Nomine che non potranno giocoforza essere della Lega visto che si sta formando un governo M5S-PD. Secondo Il Sole 24 Ore una settantina di poltrone dovrà essere distribuita entro l’autunno, e qui “ballano” l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Garante per la privacy e l’Autorità anticorruzione. Ma nelle prossime settimane bisognerà anche chiudere il dossier della governance di Inps e Inail, visto che senza l’insediamento dei consigli di amministrazione l’operatività degli organi di indirizzo politico può incontrare più di un problema. E, infine, resta da sciogliere il nodo dei rinnovi nella galassia Cdp, a partire da Sace e Ansaldo Energia.

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Da: Marco Leonardi su FB

Si tratta però soltanto dell’antipasto. In seguito toccherà a Inps, Inail e Aifa, di cui bisogna rinnovare i consigli di amministrazione, seguite da Simest, Fondo Innovazione, CdP immobiliare, Invitalia e Sogei. La Lega avrebbe dovuto incassare la sua quota spartendosi la torta con il MoVimento 5 Stelle, invece resterà all’asciutto.

Il governo e le nomine in Enel, Eni, Poste

Se poi il governo dovesse superare indenne la soglia della Legge di Bilancio e gli strascichi parlamentari che susciterà, allora sarà il momento del piatto più ricco, ovvero quello delle grandi partecipate di Stato: Enel, Eni, Leonardo, Poste e Terna più l’ENAV. Chi le ha contate dice che si tratta in totale di 400 nomine in scadenza. E infatti sul tavolo della trattativa per un accordo di governo tra M5s e Pd oltre ai tanti punti programmatici snocciolati in questi giorni da una parte e dall’altra, ci sono anche le authority: dal presidente di Agcom al garante della privacy per arrivare all’amministratore delegato della nuova Alitalia.

ministri governo conte bis
Il totoministri del Giornale (29 agosto 2019)

I cda, ricorda il Sole, andranno a scadenza con l’approvazione dei bilanci 2019 e le liste del Mef e di Cdp Reti (per Terna) andranno depositate nelle assemblee dei soci che si celebreranno nella prossima primavera. Quindi sarà decisivo anche e soprattutto il totoministri. Poi ci sarà da portare qualcosa a casa per tutti. Tranne che per uno.

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