Cosa c'è dietro l'indagine su Woodcock, Sciarelli e Marco Lillo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-29

Il Corriere: gli accertamenti degli inquirenti si concentrano sulla giornata del 21 dicembre. I contatti tra Lillo e Sciarelli sotto la lente di piazzale Clodio

article-post

Giovanni Bianconi, che aveva parlato per primo sul Corriere della Sera dell’indagine per rivelazione del segreto d’ufficio nei confronti di Henry John Woodcock che vede coinvolti anche la conduttrice di «Chi l’ha visto?» Federica Sciarelli e il giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo per pubblicazione arbitraria di atti d’indagine, rivela oggi sul quotidiano che c’è un fatto preciso sul quale la procura di Roma indaga: la violazione del segreto sull’indagine a carico del comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette per una presunta soffiata sull’inchiesta CONSIP giunta ai vertici della società, realizzatasi con l’articolo pubblicato dal Fatto il 22 dicembre scorso.

L’iscrizione del generale Tullio Del Sette sul registro degli indagati (insieme al ministro Luca Lotti e all’altro generale Emanuele Saltalamacchia) è avvenuta la mattina il giorno prima, il 21, dopo che la sera del 20 l’ex amministratore delegato di Consip Luigi Marroni aveva svelato quei nomi ai carabinieri del Noe e al pm napoletano Henry John Woodcock. Il quale, sempre il 21, ha trasmesso gli atti a Roma.
Dunque tutto si consuma quel giorno, lo stesso in cui compaiono «numerosi» contatti telefonici tra il giornalista de Il Fatto autore dell’articolo e Federica Sciarelli, la giornalista Rai amica di Woodcock. Non abituali, visto che dai tabulati non risulterebbero telefonate tra i due nei mesi precedenti. Lo studio ulteriore dei contatti sia della Sciarelli che di Woodcock ha portato il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi, insieme al capo dell’ufficio Giuseppe Pignatone, a ipotizzare che attraverso quelle telefonate si sia potuta veicolare la notizia che il 21 dicembre conoscevano pochissime persone, tra cui il pm napoletano (soprattutto per il particolare dell’iscrizione sul registro degli indagati).

henry john woodcock federica sciarelli marco lillo 1
Il Fatto Quotidiano del 22 dicembre 2016

Bianconi spiega che per questo è stato sequestrato il telefonino di Federica Sciarelli, che verrà esaminato dagli inquirenti soltanto e limitatamente alle ore oggetto di indagine e alla presenza dei tecnici della difesa. Quasi per rispondere alle lamentele di Lillo, che aveva ricordato tutte le inchieste che la Sciarelli aveva fatto in carriera e di cui c’erano prove nel cellulare. C’è da segnalare anche che lo stesso Lillo aveva parlato di contatti con la Sciarelli a partire dal 20 dicembre per sapere se Woodcock fosse a Roma, mentre aveva detto che il giorno successivo si era sentito con la conduttrice di «Chi l’ha visto?» soltanto per commentare quanto era uscito sui giornali il giorno stesso. La procura di Roma, fa sapere Bianconi, procede su vari fronti che, considerati in maniera unitaria, possono condurre all’ipotesi della macchinazione: «Perché dopo la fuga di notizie di dicembre ce ne sono state altre sui contenuti dell’informativa dei carabinieri del Noe. Poi sono saltati fuori i falsi contenuti in quell’informativa su punti politicamente molto rilevanti, forse non per mero errore. E ancora il tentato depistaggio da parte di un altro ufficiale dei carabinieri sulle informazioni circolate all’interno dell’Arma, successivamente corretto».

Leggi sull’argomento: La strana storia di Woodcock, Sciarelli e Marco Lillo

Potrebbe interessarti anche