Winnie the Pooh: l'orsetto censurato in Polonia perché ermafrodita

di Elsa Stella

Pubblicato il 2014-11-21

Niente intitolazione di un parco giochi a Tuszyn. Perché il cartone animato ha una “dubbia sessualità”

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Winnie the Pooh, l’orsetto amatissimo da generazioni di bambini, è stato censurato in Polonia, a causa della sua “dubbia sessualità” – l’hanno bollato come “ermafrodita” – e del fatto che va in giro senza mutande. L’iniziativa è partita dal consiglio comunale della cittadina di Tuszyn, che ha bocciato la proposta di intitolare al personaggio di A. A. Milne un parco giochi per bambini.  «Il problema è che l’orso non veste in modo appropriato», ha spiegato il conservatore Ryszard Cichy. Peggio ancora, gli ha fatto eco una collega di partito, Hanna Jachimska: quando ha scritto il libro Milne aveva più di 60 anni (notoriamente un’età da sporcaccioni) e «ha tagliato i testicoli dell’orsetto con un rasoio perché aveva un problema con la propria identità» (sic). In realtà tutti abbiamo avuto un orsacchiotto, da bambini, e nessuno esibiva genitali in vista. E dire che Winnie the Pooh in Polonia è talmente popolare che a lui è stata intitolata una strada del centro di Varsavia.

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Foto da Wikipedia EN

Senza contare  che lo stesso Pooh, quando un amico aveva criticato il suo aspetto fisico, ha risposto che nella gente quello che conta “è l’imbottitura”, ovvero il carattere e ciò che si ha dentro. Ma tant’è, la proposta di fare dell’orsetto inglese il “volto” del parco giochi è stata cassata: abbiamo ben altri orsetti tutti nostri, ha sottolineato un altro consigliere comunale . Chissà che non c’entri come sempre la politica: in Gran Bretagna, patria di Pooh, l’emigrazione polacca è la più consistente (il polacco è la seconda lingua parlata a Londra), ed è possibile che qualche conservatore abbia inteso rivendicare con orgoglio la propria appartenenza nazionale, alla faccia degli inglesi. Il politicamente corretto a oltranza che circola in giro, però, non risparmia nemmeno la povera Peppa Pig, che il giornalista del Daily Telegraph Piers Akerman ha liquidato come “una femminista” affetta da “pregiudizi di sinistra”. E persino l’orso Paddington, regolarmente vestito, lui sì, con una palandrana rossa dalla testa ai piedi, è incorso negli strali della censura: il film, che uscirà per Natale, potrebbe essere vietato ai minori di otto anni, e va comunque sempre visto alla presenza dei genitori.

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