Attualità
Il pluviale caduto dal viadotto sul Bisagno, Alice Salvatore e il M5S che non starà a guardare
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-09-23
La consigliera regionale del M5S annuncia esposti alla procura, una “richiesta precisa” alle autorità giudiziarie: la chiusura del viadotto e l’istituzione di una task force indipendente. Ma perché non ci ha pensato il M5S quando aveva Toninelli al Ministero?
«Viadotto Bisagno. Genova. Un altro crollo. In via delle Gavette una tubazione metallica di circa 3 metri!» così ieri la consigliera regionale del M5S in Liguria Alice Salvatore. Ma in realtà il pezzo di pluviale (una grondaia, in pratica) che si è staccata dal viadotto della A12 sul Bisagno è in plastica. I fatti sono questi: lo snodo in plastica di un pluviale (uno di quelli che scende dal viadotto lungo il pilone in cemento) si è sganciato ed è precipitato a terra. Fortunatamente non ci sono stati danni a persone o cose.
Ma il M5S cosa ha fatto in questo ultimo anno?
Alice Salvatore non ha intenzione di stare a guardare e annuncia su Facebook che il MoVimento 5 Stelle sta per fare «un nuovo esposto alla procura e una richiesta precisa alle autorità politiche e giudiziarie». Sul suo sito scrive che è necessario «chiudere il viadotto» affinché «una task force che non sia di Autostrade controlli la situazione strutturale. Quindi se tutto è sicuro riaprirlo. Sistemare tutto quanto è pericolante». E che il viadotto della A12 sia un “sorvegliato speciale” lo conferma la stessa Autostrade per l’Italia che dopo le verifiche strutturali e i controlli degli ultimi mesi aveva dichiarato che «l’opera è assolutamente sicura e non è stata riscontrata alcuna anomalia che ne influenzi il comportamento statico».
A fine agosto (quando al MIT c’era ancora Toninelli) però alcuni calcinacci si erano staccati dal ponte ed erano caduti sulle auto in sosta. In quel caso era saltata la copertura di un giunto. Nulla di grave per carità dal punto di vista strutturale, ma è perfettamente comprensibile che i cittadini, quelli che transitano sul viadotto e quelli che ci passano sotto siano preoccupati. Anche perché il rischio che qualcuno potesse rimanere ferito dal tubo c’è, visto che proprio lì sotto c’è una fermata dell’autobus. Il parcheggio dove si è schiantato il pezzo di tubo (caduto da un’altezza di 40 metri) oggi è chiuso, i tecnici di Autostrade oggi dovrebbero sostituire il pezzo che ha ceduto.
Non bisogna però confondere il cedimento di una grondaia con eventuali problemi di staticità del viadotto. Anche perché per il momento l’ipotesi è che la pioggia e il vento abbiano contribuito a staccare il tubo. Non doveva succedere, certo, ma questo incidente di fatto non pregiudica la tenuta del viadotto. Almeno secondo Autostrade per l’Italia. Il M5S però ha un evidente bisogno di recuperare consensi e anche un piccolo incidente come questo diventa un pretesto per tornare a fare la voce grossa con ASPI. Magari per far dimenticare chi c’è al governo oggi (il M5S, che parla di “revisione” delle concessioni) e chi aveva in mano il Ministero delle Infrastrutture fino a venti giorni fa (Danilo Toninelli, del M5S).
Ed soprattutto a Toninelli che la Salvatore dovrebbe chiedere che fine ha fatto ANSFISA, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali voluta dall’ex ministro e istituita con il Decreto Genova. Come ha rivelato Business Insider qualche giorno l’ente che doveva diventare operativo a partire dal 30 marzo 2019 oggi non è decollato: mancano statuto e regolamenti. Ma il M5S in Liguria ha ben altri problemi, uno su tutti quello di spiegare come mai tutte le promesse di rivoluzione sulle concessioni autostradali non si sono concretizzate. E allora anche un pluviale staccato torna utile.
Foto copertina: Google Maps
Leggi anche: La strage di assessori nella giunta Raggi