Economia
La truffa delle auto fantasma intestate ai prestanome
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-18
In Italia circolano almeno 96.887 auto intestate a 430 persone. I malviventi individuano i soggetti adatti fra i disoccupati cronici, pensionati ottantenni, pregiudicati, detenuti, o insospettabili che si offrono pure in Rete
Il Dataroom di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera ci racconta oggi che in Italia circolano almeno 96.887 auto intestate a 430 persone. «Un fenomeno allarmante anche perché spesso questi soggetti sono irreperibili», dice Luigi Altamura, comandante della Municipale di Verona e referente per le polizie locali dell’Associazione nazionale comuni d’Italia (Anci). Le auto «fantasma» vengono anche utilizzate per commettere reati perché sono «pulite» e rendono più difficile risalire ai criminali.
«Delitti spesso molto gravi», mette nero su bianco Riccardo Targetti, procuratore aggiunto di Milano. In una sola operazione, la Procura di Venezia ha fatto arrestare una banda di dieci persone che aveva fatto intestare 1.279 auto a sei senza fissa dimora: per gli inquirenti erano servite per 102 rapine e furti in quattro regioni del Nord Italia e in otto Paesi d’Europa. Le «teste di legno» sono utilizzate anche dalla criminalità organizzata, come emerge dalle inchieste condotte dalla Direzione Distrettuale antimafia. Per la Procura di Milano, le «auto fantasma» servono per agevolare clandestini a cui non potrebbero essere vendute o affittate auto, o favorire la fuga in caso di incidenti gravi.
I malviventi individuano i soggetti adatti fra i disoccupati cronici, pensionati ottantenni, pregiudicati, detenuti, o insospettabili che si offrono pure in Rete: «Faccio da prestanome a chi per motivi personali non vuole intestarsi un’auto. Contattatemi qui: prestanomeauto@libero.it». Il prezzo: 30 euro a libretto.
Ricorrono però anche a un metodo più «professionale» che si avvale di partite Iva o sedicenti imprenditori. «Sfruttano le pieghe del decreto-legge che consente minivolture semplificate per le imprese di veicoli usati — spiega Giorgio Brandi, che per Aci dirige il servizio gestione Pubblico Registro Automobilistico —. Intestano a proprio nome le auto prese in carico per la vendita, e poi le consegnano ad altri». Utilizzano anche il trucco del biglietto sul finestrino «se pensi di vendere la tua auto, chiamami: pagamenti in contanti». Solo che a volte dietro ci sono bande di delinquenti che hanno bisogno di auto «vergini» per commettere crimini.
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