E Torino sospende la TARI ma non blocca i prelievi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-02

Nelle casse di Palazzo Civico sono comunque arrivati 12 milioni. “La Soris ha riscosso in automatico le rate dai conti correnti

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Il Comune di Torino aveva deciso di posticipare (senza escludere la possibilità di cancellarle proprio, in futuro) le due scadenze del 16 marzo e il 15 maggio per la TARI. Ma qualcosa dev’essere andato storto, racconta oggi La Stampa:

La rata, per le casse di Palazzo Civico, valeva circa 16 milioni, 12 dei quali sono comunque arrivati, malgrado la sospensione. Gli imprenditori hanno pagato comunque la Tari. Un mistero. Secondo il Comune si tratta di una scelta deliberata. In altre parole, le aziende che hanno un commercialista avevano previsto il pagamento e hanno preferito farlo ugualmente. Ma il racconto di chi ha un’attività aperta è diverso. Davide Pinto, titolare di Affini e volto noto della movida torinese, parla di una situazione molto più intricata. «Mi ha chiamato la direttrice
della mia banca, dicendo che da Soris, con il Rid, era partita comunque la richiesta di pagamento».

Il Rid è lo strumento bancario con cui un cliente autorizza in automatico gli addebiti sul proprio conto da un determinato soggetto. In questo caso, Soris. Il dubbio è che dall’agenzia di riscossione crediti siano comunque partite le richieste di pagamento, malgrado il Comune avesse spiegato che non sarebbe arrivato alcun addebito, e che le abbia bloccate solo chi ci ha pensato in tempo. «È vero che chiunque può chiedere alla propria banca di fermarli. Ma abbiamo sentito dire dal Comune che avrebbero pensato a tutto loro, quindi a nessuno è venuto in mente di farlo. Io stesso non lo avrei fatto senza l’avvertimento della mia banca, che peraltro mi ha detto che il mio non era assolutamente l’unico caso».

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Lo stesso problema lo hanno sollevato altri. Anche per i commercialisti la cosa non torna. Luca Asvisio, presidente dell’Ordine professionale, si dice stupito: «Una cifra così alta come 12 milioni mi sembra anomala, visto che le aziende stanno soffrendo molto, e non credo che siano in tante a voler anticipare il pagamento in una fase del genere». E se il problema del Rid, a prima vista, sembrerebbe la causa principale del problema, ce ne sono altre.

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