La tessera sanitaria fa crollare videolottery e slot machines

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-01

La tessera sanitaria per le videolottery a gennaio spinge giù la raccolta del 30%. E il gettito aggiuntivo dalle slot, sempre per le imprese, non compenserà il calo delle VLT

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L’arrivo dal primo gennaio scorso dell’obbligo di inserire la tessera sanitaria nelle videolottery, apparecchi conosciuti con l’acronimo VLT (video lottery terminal), molto simili alle slot ma installate in locali regolamentati e che non prevedono la riscossione diretta della vincita dalla macchinetta, ha provocato un crollo delle giocate in certi casi nell’ordine del 50%. In Lombardia, prima Regione per gettito, le sale sono chiuse per il Coronavirus. Il Messaggero spiega oggi che si tratta di una diminuzione che avrà certamente un impatto sulle entrate dell’erario, stimate in flessione del 20%.

La discesa è inferiore rispetto al crollo delle giocate, perché il prelievo, come avviene praticamente ogni anno con governi di qualsiasi colore, è aumentato anche nel 2020. Questo incremento compensa quindi in parte la diminuzione delle giocate. In arretramento anche le puntate sulle slot, che non hanno per ora l’obbligo di utilizzo della tessera sanitaria, ma a un ritmo decisamente inferiore, intorno al 4%. Un andamento che però in questo caso, sempre per l’incremento della tassazione, non si dovrebbe tradurre in una diminuzione degli incassi per lo Stato, che anzi dovrebbero comunque aumentare intorno al 10% (sempre tenendo conto solo del primo mese dell’anno).

tessera sanitaria giochi slot machines

Va tenuto presente poi che le entrate complessive che arrivano al fisco dalle slot sono molto più alte (circa 5 miliardi nel 2019) rispetto a quelle delle vlt (circa 1,8 miliardi). Alla fine dunque il crollo delle giocate sulle videolottery potrebbe essere in parte compensato dall’incremento del prelievo. Ma sarà difficile rispettare gli obiettivi di aumento di gettito (1,1 miliardi complessivamente) fissati dal governo con l’ultima manovra. Secondo gli operatori a fine anno nelle casse dello Stato potrebbero mancare quasi 800 milioni di euro, circa 500 dal calo della raccolta e 280 dai minori incassi della tassa sulle vincite. E il gettito aggiuntivo dalle slot, sempre per le imprese, non compenserà il calo delle videolottery. Questo se il trend non si inverte e per adesso segnali non ce ne sono.

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