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Terremoto in Molise, cosa succede alla faglia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-17

Dopo la scossa di ieri sera le analisi dell’INGV: in quella zona difficili terremoti oltre 5.5 di magnitudo ma c’è stata una rottura di un sistema di faglie

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Ieri una serie di scosse di terremoto ha colpito il Molise e in particolare il territorio dei comuni di Montecilfone e Guglionesi secondo una dinamica che ha ricordato il terremoto di San Giuliano di Puglia nel 2002. Segno che una nuova faglia si è attivata sottoterra, tra Termoli e Campobasso.

Terremoto in Molise, cosa succede alla faglia

Rispetto alla sequenza infinita che ha tormentato l’Appennino centrale nel 2016, quel che sta accadendo in Molise ha una natura completamente diversa. La spiega Carlo Doglioni, che dell’Ingv è presidente: «L’Appennino tende a distendersi. Nell’Italia centrale lo fa allargandosi maggiormente verso est. Nell’Italia meridionale, dal Gargano in giù, la distensione avviene più a ovest, verso il Tirreno. Fra questi due tipi di movimento esiste una zona di svincolo che corre da est a ovest proprio lungo questa fascia del Molise, vicino Montecilfone. Un meccanismo simile nel 2002 provocò il sisma di San Giuliano di Puglia».

terremoto molise faglia

Il terremoto di ieri in Molise e la faglia (La Repubblica, 17 agosto 2018)

Il Corriere della Sera spiega che il precedente fenomeno era nato ad una profondità maggiore rispetto a quello di ieri, e in quella zona storicamente non ci sono stati terremoti al di sopra di 5.5 di magnitudo. In più, nelle sequenze sismiche a volta la prima scossa è quella più intensa, ma non è sempre così. Per esempio nel caso dei terremoti dell’Italia centrale del 2016, i sismi con epicentro intorno a Norcia in ottobre furono più forti di quelli di fine agosto dell’area Accumoli-Amatrice. In Molise, spiega il quotidiano, siamo di fronte a uno sciame sismico: dai dati raccolti negli ultimi giorni le rotture si sono verificate in un sistema di faglie vicine di tipo trascorrente,cioè con movimenti del terreno caratterizzati da un’elevata componente orizzontale. Queste faglie hanno direzione prevalente est ovest. Sono faglie simili che hanno più o meno le stesse caratteristiche e anche gli epicentri sono vicini. È difficile dire se la rottura è avvenuta su una singola faglia o su più faglie parallele. Non è possibile prevedere se ci saranno altre scosse più forti.

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