Gli abbonamenti a luci rosse sui telefonini di Stato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-08-07

Dai cellulari in dotazione alle amministrazioni pubbliche partono abbonamenti e chiamate a chat erotiche e materiale pornografico, oroscopi e ricette. In totale spesi quasi 8 milioni di euro

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La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla digitalizzazione dell’Amministrazione pubblica ha analizzato i 401.839 cellulari a carico dello Stato e oggi Repubblica, in un articolo a firma di Fabio Tonacci, ci racconta che quello che ha scoperto è inquietante. Una serie di abbonamenti a servizi a pagamento che, dal 2012 al 2017, per chiamate a numeri speciali con addebito (i call center), per servizi di intrattenimento via sms e mms, per i servizi interattivi sulla Rete ha portato alla spesa di 7,7 milioni di euro. Una media di quasi due milioni all’anno, con picchi tra il 2013 e il 2015.

In numeri speciali spendiamo 39mila euro non dovuti per colpa di 1.382 chiamate al call center di Trenitalia (11.500 euro), 1.108 a quello di Alitalia (8.754 euro), 267 al desk di Ticketone per avere informazioni su biglietti e concerti (1.907 euro), 120 telefonate al call center di Sky (293 euro) e altro. Piccole cifre, ma che non dovrebbero esistere visto che l’uso del cellulare è consentito solo nell’ambito dell’incarico svolto.
Un po’ di più, 132 mila euro, è stato buttato via con gli sms per comprare prodotti bancari e promozioni di natura sociali. Si contano 15.000 messaggini (costati 52.390 euro) ricevuti da Banca Intesa per le comunicazioni di home banking che, ovviamente, non dovrebbero essere attivate col telefono di servizio. Facendolo, furbescamente il possessore carica la commissione della banca su una bolletta non sua.
Ci sono anche alcune voci che si riferiscono ad acquisti con Mediaset e altre televisioni. Pure un migliaio di euro in sms di beneficenza, perché è facile essere generosi con i soldi di tutti. Per non parlare di chi ha entusiasticamente partecipato con gli sms (altri 1.000 euro) al televoto di Sanremo e Miss Italia. Ripetiamo: piccole cifre, ma esemplari.

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Gli abbonamenti a servizi a pagamento sui telefonini di Stato (La Repubblica, 7 agosto 2017)

Ma la parte più gustosa – si fa per dire – sono i contratti con altri provider. 6.976 abbonamenti mobilepay a Beengo Tuk Tuk (in Rete si trovano decine di utenti che si lamentano per l’attivazione non voluta); 9.176 a Mobando; 6.438 a TimGames, 12.000 circa a Serie A Tim, migliaia e migliaia di servizi per entrare nelle chat erotiche e ricevere e materiale pornografico, oroscopi, ricette, scommesse sportive. Di sicuro molti di questi servizi si attivano senza che l’utente se ne accorga, magari spingendo qualche tasto di troppo. Ma è anche vero che questo succede quando si usa il telefonino per visitare siti che non sembrano essere di grande interesse per un dipendente pubblico.

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