Il pediatra che spiega che i bambini non corrono rischi con i tamponi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-30

Giuseppe Mele, presidente della Società italiana medici pediatri (Simpe) spiega che i bambini non corrono rischi con il test del tampone per Il Coronavirus

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Giuseppe Mele, presidente della Società italiana medici pediatri (Simpe) spiega che i bambini non corrono rischi con il test del tampone per Il Coronavirus

Il pediatra che spiega che i bambini non corrono rischi con i tamponi

Mele spiega all’Agi: “I tamponi nasali sono fondamentali per delineare il quadro di diffusione, i bambini non corrono alcun rischio particolare se la procedura viene eseguita correttamente”. Nelle passate settimane era diventata virale tra i negazionisti la fake neews che raccontava la storia di un bambino morto dopo il test del tampone, ma il medico rassicura:  “I test vengono eseguiti da personale specializzato – spiega l’esperto – per cui non bisogna temere, e stiamo facendo un ottimo lavoro nell’individuazione dei focolai. La situazione in generale risulta gestibile e sotto controllo, per cui credo che in questo momento sia fondamentale evitare allarmismi e sottolineare l’importanza dei tamponi”. “Pensare alle potenzialità negative di ogni test – aggiunge – rischia di far perdere di vista quello che e’ l’obiettivo della comunita’ scientifica, esplicitato dalle indicazione del Governo, del ministero della Sanità e dell’Istituto superiore di sanità. Ritengo che le misure di prevenzione e monitoraggio della pandemia vadano considerate con grande rispetto e massima attenzione”. Il presidente Simpe precisa che i test possono e devono essere eseguiti in caso di manifestazione di sintomi associati a Covid-19, anche ripetutamente e a distanza di pochi giorni, senza timori che il bambino possa sperimentare conseguenze negative.

Il doppio tampone per tornare a scuola

Un doppio tampone negativo a distanza di 24 ore necessario per il ritorno a scuola. Le linee guida del Ministero della Salute prevedono il test per il Coronavirus che “è richiesto per tutti i casi diagnosticati positivi. Adulti e ragazzi”. Ma non solo: per rientrare sarà necessaria anche l’attestazione di avvenuta guarigione e un nulla osta per il rientro in comunità.Se il tampone è positivo verrà avviata la ricerca dei contatti dopo la notifica del caso. Allo stesso tempo la scuola, o parte di essa verrà sanificata. Spiega il Corriere:

La circolare serve a ribadire che in caso di sintomi compatibili con il Covid (febbre, tosse secca, perdita del gusto) i pediatri e medici di famiglia devono intervenire «tempestivamente» prescrivendo il tampone. Se è positivo, il paziente dovrà seguire le indicazioni dei protocolli delle Asl e potrà tornare in classe dopo due tamponi negativi eseguiti nel giro di 24 ore e con «l’attestazione di guarigione». Se il tampone è negativo, sarà il medico a valutare l’opportunità di un secondo tampone. Una volta guarito potrà tornare a scuola. Certo è che la questione della gestione dei casi di Covid comincia a diventare cruciale.Adue settimane dal riavvio delle lezioni in presenza — con poco più di 500 casi e 80 istituti chiusi —è presto per fare un bilancio ma il ministero della Salute e dell’Istruzione non vogliono che la situazione sfugga di mano

doppio tampone per rientro a scuola

Se lo studente o l’adulto che lavora nella scuola fosse invece convivente con un caso positivo sarà posto in quarantena perché considerato contatto stretto, ma i compagni di classe non saranno messi in isolamento a meno di successive valutazioni del Dipartimento di Prevenzione: ovvero se risultasse positivo anche l’operatore scolastico o l’alunno convivente a quel punto la situazione cambierebbe. Come funziona invece il certificato medico e il nulla osta per il ritorno a scuola? Dopo la conferma di avvenuta guarigione, che si avrà con i due tamponi negativi effettuati a 24 ore di distanza sarà comunque necessaria per il rientro Attestazione di nulla osta all’ ingresso o al rientro in comunità. Se invece lo studente o l’adulto del personale scolastico avesse un’altra patologia diversa dal Coronavirus il certificato sarebbe comunque necessario per attestare che è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 come disposto da documenti nazionali e regionali. Le assenze verranno archiviate in un database

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