Ricci, Iacchetti, Greggio e il mago Casanova indagati per il libro di Striscia su Baglioni (sequestrato)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-11

La risposta di Antonio Ricci dopo il sequestro del libro di Striscia: “È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no!”

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“Tutti poeti con Claudio”, così si intitola il libro, in vendita sul sito di Striscia la notizia, che su ordine del gip del Tribunale di Monza, ora non è più scaricabile. E per la vicenda Antonio Ricci i conduttori Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio, ma anche il Mago Casanova, il cui vero nome è Antonio Montanari, risultano indagati per diffamazione.

Ricci, Iacchetti, Greggio e il mago Casanova indagati per il libro di Striscia su Baglioni (sequestrato)

Secondo le accuse i quattro in più servizi di Striscia la notizia risalenti al 2019 avrebbero «ripetutamente definito» Baglioni «con termini tali da farlo passare come un disonesto, che copia senza neppure dirlo». Durante la trasmissione il cantautore viene accusato di copiare «testi di poesie altrui» con termini quali «Amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, smemorato, distrattone». Il Gip Gianluca Tenchio motiva così il sequestro del libro:  «Quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma tv è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione», perché in alcuni casi non si può  «nemmeno parlare propriamente di plagio», ovvero quando ci si riferisce alle parole di autori come Wilde, Scott Fitzgerald, Garcia Lorca o Cesare Pavese. Ovvero personaggi morti da più di 70 anni, passati i quali decadono i diritti d’autore e «l’opera può essere rappresentata e anche rielaborata da chiunque». Il giudice ha accolto con il sequesto la richiesta dei legali di Baglioni, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci , che avevano presentato querela per diffamazione. In altri casi il plagio non esisterebbe perché addebitato a frasi di uso comune: “non può dirsi che Claudio Baglioni sia un “plagiaro”, né che egli occulta sistematicamente e fraudolentemente i presunti plagi al pubblico, in parte perché non sempre può dirsi che abbia davvero copiato gli altri, in parte perché ha comunque ammesso talvolta di citare le opere altrui”. Ricci è indagato per diffamazione per quanto riguarda il libro, Greggio, Iachetti e il mago Casanova per le parole pronunciate durante il programma. Antonio Ricci, attraverso l’ufficio stampa di Striscia La notizia, ha rilasciato a Next un commento a caldo sulla vicenda:

Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti. Scrive nel 1957 Lec (scrittore polacco, ndr) “…ci sono zebre che starebbero anche in gabbia pur di passare per dei cavalli bianchi…”. Canta nel 1999 Baglioni “…viviamo come zebre e poi, rinchiusi dietro gli steccati, illusi di sembrare dei cavalli bianchi…”. Ma è evidente che non si tratta di un plagio. Baglioni le sue zebre le chiude dentro uno steccato, mica in una gabbia come quel banale di Lec.

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