Di cosa è morto Stefano D’Orazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-07

Stefano D’Orazio è morto a 72 anni. Il batterista dei Pooh era malato da tempo di leucemia, poi è arrivato il Coronavirus

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La sua ultima fatica era stata ‘Rinascerò, rinascerai’, il brano composto dall’amico di sempre Roby Facchinetti per Bergamo, martoriata dal Covid-19, per cui aveva scritto un testo sincero, commovente, pieno di fiducia e rispetto per chi stava soffrendo. Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh, è morto in ospedale a Roma ieri sera, all’età di 72 anni. Già malato, le sue condizioni sono peggiorate proprio in seguito al contagio da Covid. “STEFANO CI HA LASCIATO! Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato. Oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia”, l’addio in un post firmato dagli altri componenti del gruppo, Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia, Riccardo Fogli. “Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre…”. Il Messaggero spiega che era malato di leucemia, e il contagio da Coronavirus non gli ha lasciato scampo:

D’Orazio soffriva di leucemia, il Covid-19 ha debilitato il suo organismo,portandolo ieri alla morte, a 72 anni.

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Batteria, voce e flauto traverso dei Pooh dal 1971 al 2009, e poi nel 2015 e 2016 in occasione della Re’union per il cinquantennale, D’Orazio e’ stato anche autore di una parte dei testi delle canzoni del gruppo.

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