Salvini e gli agenti penitenziari condannati per tortura che sono “servitori dello Stato”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-03

Secondo la Procura gli agenti hanno colpito un detenuto a calci e pugni. A febbraio sono arrivate le prime sentenze, ma l’ex ministro dell’Interno attacca e dice di stare dalla parte dei condannati: “Sono servitori dello Stato”

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Sono stati condannati per tortura a più di due anni di carcere, eppure l’ex ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini è ancora dalla loro parte. Li difende gli agenti penitenziari che secondo la Procura di Siena hanno pestato un detenuto tunisino durante un trasferimento in cella nell’ottobre del 2018. Il “capitano” – così come fatto il 26 settembre del 2019, quando era scoppiata l’indagine – ieri è tornato nel carcere di Ranza a San Gimignano. E, proprio allo stesso modo di come si è comportato un anno e mezzo fa (quando però i giudici non avevano ancora emesso sentenze), ha espresso solidarietà per gli agenti di polizia penitenziaria. Non per l’uomo pestato, ma per gli agenti di polizia penitenziaria condannati. Che, come si vede in un video che era stato pubblicato dal Tg3 in cui si vedono gli agenti colpire il detenuto, colpirlo a ginocchiate e tappargli la bocca. “Tra guardie e ladri io sto sempre dalla parte delle guardie – aveva detto in quell’occasione l’ex ministro dell’Interno. Gli uomini e le donne in divisa di polizia penitenziaria non meritano di esser trattati come delinquenti, assassini o torturatori”. Il 17 febbraio sono arrivate le condanne.

Scrive Il Fatto quotidiano:

E così, ieri pomeriggio, il leader della Lega non ha potuto mancare di visitare il carcere e portare nuovamente solidarietà agli agenti. Li ha incontrati e ascoltato i loro sfoghi. Poi, fuori dal carcere, Salvini li ha difesi pubblicamente: “Conto che venga resa giustizia, stimo questi agenti e solo sentirli accostare alla tortura mi fa arrabbiare”. Secondo la Procura di Siena il detenuto tunisino in carcere per spaccio e furti di beni alimentari era stato colpito dagli agenti con calci e pugni insieme a frasi del tipo: “Infami, pezzi di merda, vi facciamo vedere chi comanda a San Gimignano!” rivolte agli altri detenuti.

Ma per Salvini le violenze sono “inesistenti”: “Tutti quelli che lo hanno visto possono giudicare che non ci sono violenze – ha aggiunto il leader della Lega – sarebbe il primo caso al mondo di tortura senza torturato, è un episodio incredibile”. Poi ha attaccato direttamente pm e giudici di Siena: “Sulla Procura di Siena ci sarebbe da dire tanto – ha aggiunto Salvini – da David Rossi in giù più di una cosa non ha funzionato. Ne parlerò con il ministro Cartabia, una riforma della giustizia va fatta”. Ma per il momento, ha concluso Salvini, “ho portato solidarietà a dei servitori dello Stato”. Lo stesso Stato che li ha condannati per tortura.

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