Romolo Capranica: una ristrutturazione da mezzo milione per la scuola crollata ad Amatrice

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-26

Il 13 settembre 2012, quando le istituzioni riconsegnarono pubblicamente la scuola dopo due mesi di lavori estivi. Erano costati 511 mila euro, quando l’accordo di programma ne prevedeva 200 mila. Quattro anni dopo, le macerie

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Ieri si è parlato molto della Romolo Capranica di Amatrice, scuola “antisismica” che si è sbriciolata: ristrutturata e inaugurata nel 2012, anche grazie ai fondi post sisma del 2009, è crollata insieme con il resto del paese più vecchio. Eppure avrebbe dovuto avere quelle stesse caratteristiche che hanno permesso ad alcuni palazzi, in città, di restare ancora in piedi. Oggi Repubblica torna sulla vicenda, raccontando che i lavori per l’adeguamento erano costati 500mila euro a fronte dei 200mila previsti:

Già. Dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia – terremoto nel Molise del 2002, 37 morti in una classe – si approntarono i capitolati per i decreti preventivi. Ci sarebbe voluta la bomba del 2009, L’Aquila, qui dietro, per attuarli e far arrivare denaro pubblico alla montagna del Reatino, del Piceno. E finanziamenti per mettere in sicurezza la scuola di Amatrice. La preside Maria Vincenza Bussi, tra cinque giorni in pensione, ricorda bene quel 13 settembre 2012, quando le istituzioni riconsegnarono pubblicamente la scuola dopo due mesi di lavori estivi. Erano costati 511 mila euro, quando l’accordo di programma ne prevedeva 200 mila, realizzati dall’azienda Consorzio Stabile Valori di Roma.
Soldi del ministero dell’Istruzione, istruiti dalla Regione Lazio e gestiti dal Comune di Accumoli, sentita la Provincia di Rieti. Disse allora il sindaco, Sergio Pirozzi, oggi ancora primo cittadino e allenatore nella serie D romana: «Si è provveduto alla fasciatura di tutti i pilastri con fibre di carbonio, il rinforzo tradizionale dei pilastri centrali, la messa in sicurezza delle tamponature esterne e delle tramezzature interne, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento, la sostituzione di tutti gli infissi, il rifacimento dei pavimenti e degli intonaci, l’ammodernamento dei bagni e la completa tinteggiatura interna ed esterna. Riconsegniamo alla cittadinanza e ai suoi studenti un edificio sicuro». Quattro anni dopo, le macerie.

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I costi dei terremoti in Italia (Corriere della Sera, 26 agosto 2016)

 
“Ci siamo costituiti parte civile per la vicenda della scuola crollata perché siamo parte lesa: se qualcuno ha imbrogliato, ha imbrogliato noi”, ha detto oggi il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, riferendosi al crollo della scuola elementare del Comune distrutta dal sisma in questi gironi, complesso che era stato ristrutturato con le norme antisismiche nel 2012 dopo il terremoto dell’Aquila. Sulla vicenda la procura reatina ha aperto un fascicolo. Intanto ieri l’imbarazzo delle istituzioni era visibile:

Ieri il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si è arrampicato dicendo: «L’edificio in realtà non è crollato, è solo lesionato». Poi, però, i suoi uomini hanno chiesto spiegazioni su chi ha fatto i controlli, chi ha dato il placet. I tecnici del Comune, il Genio civile. Il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio ha detto ancora: «È eclatante che la scuola rinforzata sia venuta giù ed è giusto che la procura verifichi la bontà dei lavori, ma non concentriamoci sulle polemiche, questo è il momento per ripartire». Il sindaco Pirozzi, giustificando le parole di allora, ha aggiunto «una parte della scuola è crollata, ma sono crollate tante cose. Come sindaco so cosa ho fatto, è giusto però che ci siano le indagini».

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