Economia
Renzi e le dimissioni minacciate da Roberto Perotti
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-10-14
Nervi tesi tra governo e consulenti sui risparmi di spesa
Alla fine i tagli sono stati tagliati. La spending review, che doveva portare 10 miliardi in più nelle casse dello Stato, forse arriverà a 5 e la maggior parte dei risparmi sulla spesa pubblica che erano stati programmati sarà rimandata all’anno prossimo o a chissà quando. Roberto Perotti, 54 anni, è uno dei due commissari del governo alla spending review, la revisione della spesa pubblica. Ordinario di Economia politica alla Bocconi, ha conseguito un dottorato di ricerca in economia negli Usa presso l’Mit, il Massachusetts Institute of Technology. E, racconta oggi il Corriere, avrebbe minacciato le dimissioni, che Renzi avrebbe a quanto pare congelato:
In teoria proprio da questo capitolo il governo potrebbe ricavare maggiori risorse. Anche all’ultimo momento, cambiando un numeretto a consiglio dei ministri in corso. Ma il clima non è semplice. E i risultati inferiori alle attese hanno portato un certo malumore tra chi si occupa della materia. Qualche giorno fa uno dei due commissari alla revisione della spesa pubblica, Roberto Perotti, ha messo sul tavolo le proprie dimissioni. Il presidente del consiglio gli ha chiesto di rimanere, con la promessa di una stretta agli ingranaggi che finora non hanno funzionato come sperava il professore della Bocconi: certezza dei tempi, chiarezza sugli interlocutori all’interno dell’amministrazione, un input politico vero, capace di vincere le inevitabili resistenze.
Per il momento Perotti è rimasto al suo posto, poi si vedrà. Per bilanciare il minor peso della spending review, oltre al gettito del rientro dei capitali, il governo spingerà un po’ più in alto la leva del deficit. Con la certezza, dopo l’approvazione di ieri alla modifica della Costituzione, di avere in tasca anche quello 0,1% di flessibilità già messo in conto per la clausola delle riforme. E con il rinvio della modifica alle regole sulle pensioni, che non sarebbe piaciuta a Bruxelles.