Le Regioni e il calo dei tamponi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-12

Dal monitoraggio Gimbe emerge che sul fronte dei tamponi diagnostici, ossia quelli che condizionano il numero di nuovi casi, ben 9 Regioni hanno arretrato ulteriormente, e che tra il 23 aprile e il 10 giugno il trend dei tamponi totali risulta in picchiata libera nelle ultime 2 settimane (complessivamente -12,6%)

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La Fondazione Gimbe ieri ha parlato di«indietro tutta» delle Regioni più colpite dalla pandemia sul numero dei tamponi e, nel complesso, di una strategia di tracciamento nella fase 2 ancora «non adeguata» e un calo del 12,6% di esami nelle ultime due settimane. Spiega oggi il Messaggero che dal monitoraggio Gimbe emerge che sul fronte dei tamponi diagnostici, ossia quelli che condizionano il numero di nuovi casi, ben 9 Regioni hanno arretrato ulteriormente, e che tra il 23 aprile e il 10 giugno il trend dei tamponi totali risulta in picchiata libera nelle ultime 2 settimane (complessivamente -12,6%).

Per la Fondazione «il trend dei tamponi diagnostici è crollato del 20,7% in prossimità delle riaperture del 4 maggio, per poi risalire e precipitare nuovamente del 18,1% in vista delle riaperture del 3 giugno. Nell’ultima settimana si assiste a un lieve rialzo (+4,6%)». «L’incremento complessivo del 4,6% (+9.431) nella settimana 4-10 giugno, rispetto a quella precedente – conclude l’analisi – non è il risultato di comportamenti omogenei su tutto il territorio nazionale: infatti, mentre 12 Regioni e Province Autonome fanno registrare un incremento assoluto dei tamponi diagnostici, nelle rimanenti 9 si attesta una ulteriore riduzione».

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il calo dei tamponi nelle regioni (Fonte: GiMBE)

Intanto nell’andamento dell’epidemia del Covid 19 continuano le oscillazioni, stavolta però in rialzo. Secondo i dati della Protezione Civile di ieri, i nuovi casi – individuati grazie ad altri 62.472 tamponi effettuati – sono aumentati di 379 unità. Il numero totale delle persone attualmente positive al Sars Cov 2 è pari a 30.637; il totale dei contagiati appurati dall’inizio della pandemia raggiunge così quota 236.142. In Lombardia preoccupa però il trend in rialzo: è aumentato di 252 unità il numero dei contagiati, vale a dire oltre il 66% dei nuovi positivi scovati in tutta Italia (17.340 gli attualmente positivi), e altre 25 persone sono morte (su un totale a livello nazionale ieri di 53). Il Piemonte si conferma la seconda regione più colpita (ieri altri 42 casi) con 3.183 attualmente positivi, poi l’Emilia-Romagna (più 25 positivi, ma per la prima volta ieri nessun decesso) e duemila persone tuttora ammalate: i nuovi casi in queste tre Regioni sono l’84% del totale nazionale. A seguire il Veneto (ieri altri 5 positivi) con 922 da curare, Toscana (521 persone a letto) e Liguria (250) con altri 10 nuovi casi.

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